domenica 14 gennaio 2018

Il sale in zucca: a grani grossi

Se questo fosse un film invece della vita reale, sarei sottoposto ad un qualche evento stressante che mi indurrebbe una serie più o meno lunga di concatenazioni mentali riportandomi ad un evento traumatico passato. da lì poi a seconda del contesto del film sarei un eroe, un criminale o comunque sia una persona che ha preso una qualche decisione.
Più concisamente, il mio evento traumatico se così si può definire è semplicemente l'aver scritto nuovamente in un forum dopo tanti anni. non ricordo quando è l'ultima volta che lo feci ma indubbiamente sono passati tanti anni.



Essendo iscritto a dei feed di notizie di tutti i generi, mi arrivano spesso notizie su tecnologia ed informatica da siti specializzati anche se oramai questi ultimi non sono altro che un mare magnum della qualunque possa interessare i moderni nerd su cui ci sarebbe pure da scrivere qualcosa a riguardo rispetto a quelli di 2-3 generazioni fa almeno ché erano di ben altra pasta. Leggendo queste notizie spesso lurko i commenti ma finora ho sempre resistito dalla tentazione di rispondere anche davanti ad evidenti minchiate ché solo così possono essere categorizzate.


Però una delle ultime era una trappola cui neanche il sottoscritto poteva sottrarsi. 

Essì che ho smesso di fumare e cerco di tenermi lontano da certi vizi con la consapevolezza che essendo un debole su quelle cose non ci metterei nulla a prenderne il vizio.
Però nel caso di questa notizia e dei commenti letti fino ad allora nulla potei: troppo ben congegnata era la trappola e troppo ingenuo io a pensare che in dieci anni che snobbo forum di tecnologia qualcosa potesse esser cambiato. così contravvenendo alla saggezza di san Don Buro da Vacanze in America ("Chi se fa l'affari sua torna sano a casa sua!") risposi ad un commento sui treni a levitazione magnetica di cui l'articolo si occupava correggendo con garbo e professionalità chi aveva scritto una minchiata e sopratutto non aveva riflettuto su altri aspetti.
I commenti successivi degli utenti sono stati in parte ripetere quello che ho detto spacciandolo per proprio (e senza citarmi) e in parte correggermi rispondendo con argomentazioni che si facevano forti del famoso e oramai riconosciuto metodo scientifico web ovvero la dimostrazione non dimostrata dell'affermare una cosa aggiungendo la radice "si sa che è così".
Sul momento volevo rispondere poi l'esser arrivato a 41 anni e l'aver perso diverse battaglie contro i bimbiminkia mi ha insegnato che "io so, l'altri possono pure anna' a morì ammazzati". Anche perché se c'è una cosa con cui l'esperienza mi ha marchiato a fuoco è che non puoi far cambiare ragione ad uno che ce la vuole avere e sopratutto ha tanto tempo libero da sprecare in rete.


Lunga introduzione è vero ma volevo spiegar bene la miccia scatenante e poi cavolo: lo sapete che son prolisso no? Ad ogni modo tutta 'sta baraccata per dire che questo mi ha riacceso i ricordi di una volta e cose che manco ricordavo più mi si sono riversate come un fiume in piena nella corteccia cerebrale dell'attività diurna come se fossero accadute ieri. Oltre a piangere perché nel frattempo saranno passati 10 anni e io quindi sono più vecchio, mi ha fatto pensare a quanto sia cambiato ed a quanto tempo in meno ho da perdere in rete rispetto al passato. Questo infatti lo scrivo sulla scia del "devo rimanere a casa fermo a causa di uno stiramento alla schiena sennò col sole che c'era oggi col cavolo che mi abbronzavo davanti allo schermo di un vecchio portatile".

Dicevo, riflettere sul passato, certo, questo e altre decine di eventi ritornati a galla e di cui non dcriverò perché sennò diventa l'autobiografia dei miei primi 40 anni. Però sul mio approccio alle persone voglio scrivere.
Devo ammettere di esser cambiato molto; credo in meglio anche se qualcuno potrebbe alzare il ditino perché c'è chi associa l'etica altrui alla appartenenza o simpatia politica o al tipo di dieta o alla quantità e qualità di viaggi che uno fa o si può permettere. Dicevo in meglio perché quando quelli che consideri i vecchi amici (che hai mantenuto) e i nuovi amici (che hai acquisito) ti cercano ed esultano per i tuoi successi e ti sostengono per gli insuccessi allora pensi che sì: hai lavorato bene su te stesso. Non come operazione simpatia, non per avere qualcosa di guadagno ma perché per una vita hai sempre cercato di attirare amicizie e simpatie anche (ho detto anche) per avere approvazione, combattere la solitudine o avere un minimo di seguito. Invece negli ultimi anni (beh oramai sono un bel po' quindi ultimi un paio di scatole) sei stato sempre più te stesso accettando i tuoi limiti, le tue intemperanze ma anche i tuoi pregi che non ritenevi affatto tali allora e solo allora, vedi che è iniziato un cambiamento. Un cambiamento che è passato anche per l'ascoltare gli altri senza consigliare o supportandoli se era ciò che gli altri vogliono fare.
Questo cambiamento ( stavo divagando mo torno sul seminato) mi ha portato ad avere una certa intolleranza verso certi comportamenti. Per ricitarmi, arrivato alla soglia dei 42 ammetto senza problemi che mi sono proprio rotto il cazzo (non stufato, non disagiato, non amareggiato) di persone che sentono il bisogno di consigliarti che faccia ESATTAMENTE ciò che farebbero loro al posto tuo. Di persone che pensano di aver capito tutto della vita solo perché hanno quello stile  mentre gli altri sono dei poveracci ciechi come gli incatenati della grotta Platonica. OH! Sia chiaro, IO sono tollerante e ognuno può fare quel che gli pare se non rompe l'anima all'altrui libertà. Vuoi drogarti? Fai. Vuoi spenderti tutto lo stipendio e indebitarti in finanziarie per l'ultimo smartphone, tv o viaggi esotici? "Vai John! Vai!" (cit.) La frase che ripeto spesso è: "sei adulto? Perfetto, allora è una tua scelta. Fai pure ed accettane le responsabilità".
Questa intolleranza che magari potrebbe nascondere semplicemente una invidia verso il prossimo e non è detto che non sia così, mi ha portato a filtrare molta gente che in passato mi ostinavo a frequentare per ottenere l'approvazione di cui cianciavo prima. Per carità, alcuni sono pure interessanti e fanno vite o pensieri che mi incuriosiscono ma alla fine la realtà è che non si può essere amici di tutti e che un modo di vivere o pensare può essere giusto o interessante ma non per questo si può sposare in toto. Però, siccome la minchionaggine non l'ho persa (o forse invece sì e non me ne accorgo) quando incontro persone o comportamenti di tal genere lascio perdere. Non mi ci incaponisco più. Semplicemente mi giro altrove e lascio correre con buona pace del vecchio e giovanile cazzolunghismo che tanti mal di pancia mi regalò. Poi certo, sproloquio ancora e gli errori li faccio; ho detto che sono invecchiato e forse persino diventato pure un po' saggio, mica che mi sono trasformato in Umberto Eco.

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