giovedì 10 gennaio 2008

io so' io e tu non sei un....

Io sono il tu.
Per la serie: "post talmente introspettivi che sembrano una pippa mentale e basta" aggiungo anche questo pensiero con la duplice speranza che possa essere utile all'incauto navigante che raggiunge questo mare alla ricerca della stella guida (ma proprio non tieni meglio da fare eh? poi con tutti i siti porno che offre la rete...)e utile per me come promemoria per il mio labile archivio di cellule grigie che troppo facilmente dimentica i doveri e gli impegni,soprattutto verso se stesso.
Ieri ho fatto l'ennesimo esame, ci sono andato abbastanza tranquillo, sapevo che era facile ,sapevo che il prof è abbastanza "pezzo di pane" sapevo come si svolgeva la prova. Ho preso 25. Un voto onesto ma mi rende giustizia? Con le mie doti e le mie capacità , con l'impegno che ci ho profuso è giusto come voto?
Sicuramente le domande che mi ha fatto erano un po' particolari ,sicuramente era meno amichevole del solito (anche i proff sono fatti di carne: se litigano, si arrabbiano ho semplicemente la moglie o l'amichetta li liquidano la sera prima con un "c'ho mal di testa!" non devono affatto prenderla bene) e si vedeva che rispetto a come l'avevo visto 20 giorni prima l'aria era un po' cambiata (lo dico sempre che le feste sono uno stress).
Ebbene, quando mi ha comunicato il voto mi è venuto un po' da piagnucolare,in fondo sono diverso dagli altri io? Devo avere un trattamento diverso dagli altri? devo avere meno fortuna nelle domande degli altri? Ci ho pensato un po' su e mi sono detto : caro Andrea due cose sono innegabili nell'universo conosciuto: l'incontestabilità della seconda legge della dinamica e la sicurezza che contro il culo non c'è gloria".
Culo.... proprio di questo si tratta : uno può gestire la propria fortuna? No ,può gestire la propria capacità di studio ? L'apprendere ,il sapere di più e il prepararsi il meglio possibile ad un esame? Si. Allora perché non l'ho fatto? Perché non mi sono impegnato di più? Perché alla fin fine dentro mi me ho una incrollabile fede nel pensare di potermela cavare, come una sorta di sfida verso me stesso che mi ci fa "provare" come un bimbo che sa di fare una marachella ma vuole provare a passarla liscia. Insomma mi comporto come un bel cretino ,anzi diciamocelo... bel coglione. Da qui capirete che il titolo iniziale inizia ad avere un perché: devo ripetermi chi sono io: nessuno. No ,non cerco di buttarmi giù ,cerco semplicemente di essere realista,devo ancora dimostrare tanto a me stesso e non certo "provandoci" è la strada migliore.
Una autocritica sentita e dolorosa ,dolorosa perché per quanto cerco di essere modesto in me stesso c'è sempre quell'orgoglio e quella spocchia che mi fa sentire su un piedistallo,ma piedistallo de che?e soprattutto rispetto a cosa? a uno che vince ai dadi? non certo rispetto a chi si impegna giono e notte per migliorarsi ,per superare se stesso. E questo devo capire ,i voli pindarici sono belli e sognare non è reato ma come una volta ha detto beppe grillo e ho già riportato i castelli tra le nuvole possono essere la tomba dell'ambizione.

2 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Ci sono capitata per caso, sul tuo blog: ho letto questo post tre volte, e poi, andando a ritroso, ho letto quello postato il 6 gennaio...
Da dove vieni, Andrea? Sei un alieno o cosa? Hai le ali?
Non ho figli, e se mi guardo intorno ne sono felice. Ma se, qualche lustro fa (quando un pensierino sul lasciare una mia eredità genetica l'ho fatto) mi avessero detto: "Quello che avrai penserà - e scriverà - come Andrea"
be'... forse una punta di rammarico...

Andrea ha detto...

grazie sei molto gentile.
però così mi fai arrossire ,orgoglio del cavolo a parte non mi sento così speciale.
ad ogni modo benvenuta! :)

Andrea