giovedì 29 dicembre 2005

questione di etica

direi che la mia più grande impresa mentale è stata l'emancipazione da una scala di valori preimpostata da una società e da una cultura che non mi ha mai convinto. Certo questo ha i suoi pro e i suoi contro di cui parlerò dopo ,però devo dire che fondamentalmente è stata ed è ancora una bella avventura.E'anche un mettersi in discussione continuamente perchè non è detto che tutto ciò che uno decide sia giusto,anzi a volte si prendono delle belle cantonate e la testa si riempie di dubbi finchè solo l'atto pratico dello scegliere in quella particolare situazione mi libera o mi angoscia definitivamente.
Ma parliamo un po' più approfonditamente della cosa altrimenti chissà cosa si può pensare: intanto non mi reputo ne un guru ne un illuminato ne chissà quale persona dalle capacità innate. Semplicemente essendo io il frutto di una vita fatta in un certo modo non ho mai avuto un punto di riferimento tra la gente. Mentre normalmente si può prendere come esempio da seguire un genitore ,un amico più grande ,un adulto ,un personaggio famoso dei fumetti o della televisione o quello che vi pare,per varie ragioni non trovavo mai il modello assoluto a cui ispirarmi. Inutile dire che manco sapevo come doveva essere ,però quando una persona m'affascinava e iniziava lo "studio" comportamentale ,notavo presto le differenze inconciliabili di quel tipo di persona col mio carattere ed ecco che uscivano fuori lacune che me la facevano scartare.Cercavo una sorta di imprinting , un po' come il pulcino che replica i comportamenti del primo essere che vede e che grazie a questo fenomeno riconosce come l'esempio da seguire. Mi trovate limitato? EH! pensate io che debbo giudicare me stesso!Cmq visto che non se ne veniva a capo decisi di non prendere ad esempio una sola persona ma molte: se non riuscivo a trovare il mio esempio in uno ,lo avrei trovato in molti . L'idea era di imparare dai comportamenti che mi potevano essere utili e scartare quelli che non mi piacevano o ritenevo ignobili. Anni dopo scoprii che una cosa simile era alla base del super uomo di Nietzche (adesso chi ha fatto filosofia vorrà la mia testa) che per farla breve,diceva che in tanti uomini c'è un pezzo del superuomo,una astrazione dell'essere umano che supera se stesso(abbiate pazienza amici miei del classico! se vorrete giustamente correggermi vi metterò disposizione il blog per essere più precisi sull'argomento). IO vorrei diventare superuomo? No! Però cerco di migliorarmi ,almeno secondo i miei canoni, cerco di imparare da me stesso e dagli altri,almeno fin tanto che la mia boria e la mia stupidità me lo consentono.
Comunque la cosa era meno facile di quanto pensassi: intanto noi siamo ciò che la nostra storia ci ha fatto diventare ovvero è difficile cambiare da un giorno all'altro comportamenti o modi di pensare radicati,e poi cambiare? Non voglio cambiare nel senso di svolte epocali,non intendo nel cambiare il mio carattere magari solo per piacere ad altri,ma cambiare nel senso di assumere comportamenti che amplifichino il mio vero io e le peculiarità del mio carattere.Ci sono tanti comportamenti che oramai do' per scontati ma non mi convincono,ad esempio l'indifferenza verso situazioni umane che capitano tutti i giorni ,l'esempio può essere una persona che inciampa e cade. Non sempre andare ad aiutarla,per me, è cosi scontato.
La cosa più importante è che i miei comportamenti siano frutto delle mie scelte ,nel senso: io voglio comportarmi COSI perchè credo sia giusto fare COSI e non perchè la società ,Tizio,Caio o Sempronio mi hanno detto che è giusto farlo.Io voglio operare "la scelta" coscientemente e non è facile ,anzi spesso è dannatamente difficile. Tra l'altro questo mi porta a un'altro problema mica da ridere: la velocità di reazione nel fare una cosa: se mi trovo davanti ad una scelta che magari ho fatto milioni di volte è normale farla quasi automaticamente,ma se mi trovo davanti a una situazione nuova mi blocco perchè devo rifletterci sopra e a seconda della complessità della scelta posso metterci più o meno tempo.
Non si pensi che non sia spontaneo! Agisco cosi proprio per ritrovare una spontaneità che ho perduto in adolescenza a causa di conoscenze,è proprio il caso di dirlo, pessime.Gente che mi ha marchiato in maniera talmente dolorosa che ogni volta che in una persona noto un comportamento che può dare anche solo la sensazione che io venga preso in giro o offeso mi "salta la mosca al naso" e agisco quasi senza pensarci in maniera offensiva o me la prendo (leggendarie sono certe mie risposte acide a bruciapelo). E' proprio per mitigare questo comportamento che non mi appartiene perchè ,praticamente,imposto che cerco di rifletterci sopra e di cambiare. Insomma ,per farla breve una frase che descrive bene il mio carattere è che :"anche una dichiarazione d'amore diviene una dichiarazione di guerra se c'è una virgola al posto sbagliato" e cosi non mi piaccio.
Quindi rifletto prima di agire ,cosa che ci hanno insegnato a fare fin da piccoli ,solo che nel mio caso riflettere vuol dire "depurare" la situazione da possibili condizionamenti delle passate esperienze negative e cerco di svuotare la testa cercando di "sentire cosa mi dice l'io interiore"
Sicuramente chi mi conosce ha anche fatto caso a questo mio modo impulsivo e cafone di fare ma spero ,abbia notato anche che sono sempre pronto a chiedere scusa se sbaglio (o se me lo si fa notare,naturalmente con cognizione di causa anche se i Morgan Freeman che fanno i grilli parlanti sono molto rari nella realtà).
Per dirla in una parola cerco di crearmi la mia etica su misura: cioè una serie di regole comportamentali.
L'etica è ovunque,anche i 10 comandamenti sono alla fine delle regole etiche.
A tal proposito permettetemi di consigliarvi un libricino molto carino anche se ,per me, insensatamente costoso (poi in Italia non si legge....) : "Etica per un figlio " di Fernando Savater ,filosofo che ha scritto questo libro di 100 pagine che va' via in fretta ed è pieno di citazioni celebri in cui indica al figlio che entra in adolescenza come è meglio comportarsi ,ma non lo fa da genitore bacchettone ma da tutore spirituale in cui mette prima di tutto al centro il pensare con la propria testa.
Anzi,a tal proposito ringrazio ancora un mio carissimo amico ,Stefano, che me lo ha consigliato ,dire che è stato illuminante è dire poco.

2 commenti:

unoazero2000 ha detto...

un contatto per un augurio: quello di un sereno 2006. ciao, unoazero2000.

Andrea ha detto...

grazie ,a nche a te :)