mercoledì 12 aprile 2006

l'insostenibile superficialità dell'essere (prologo)

é da molto che volevo trattare l'argomento e da molto che avevo già scelto il titolo. Di carne al fuoco ne ho talmente tanta che potrei tirarne fuori un libro (sia mai che lo scrivo? Che mi frega dell'italiano e della sintassi,i correttori di bozza dagli editori sono stipendiati per questo).
Sostanzialmente non so' come introdurlo perchè se nella mia mente l'argomento è abbastanza ben definito ,ben schedato e alcune parti sono ancora in fase di elaborazione,all'atto pratico il problema è "l'effetto imbuto" che ho nel rovesciare i pensieri in parole che vengano poste in periodi lunghi e perlomeno sensati e invece più di frasi a mo' di "pensierini" delle elementari che fanno tanto vintage non mi vengono.
Da qui la "mandrakata" :"L'argomento è vasto? Parliamone un po' per volta";anche perchè questo è un blog e non posso scrivere un piccolo trattato in una unica volta e sarei molto curioso di sapere le idee e le impressioni di chi mi legge.
Anzi lo chiedo esplicitamente a tutti/e : Come avete già letto qualcosa in passato e leggerete in futuro appena mi deciderò a scriverlo in forma più leggibile (è abbozzato da tempo ma anche qui l'effetto imbuto si fa sentire) sono fautore dell'evoluzione mentale e sociale dell'essere,ovvero: "dimmi chi sono e cercherò di crescere"
Quindi accetterei volentieri il favore/cortesia di sentire critiche costruttive,pensieri,riflessioni ,anche solo abbozzate o scritte in maniera approfondita per poterci riflettere sopra ,trarne spunto per discorsi che mi possano illuminare nel lungo cammino che ho scelto.
Se volete anche in forma anonima.
Grazie

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai che non ho capito.. mi sono perso verso la fine..

Andrea ha detto...

ti do ragione . altra cosa che mi capita è quella di iniziare con una cosa e ,senza chiuderla, finire con un'altra.
semplicemente:
1) a breve parlerò di come vedo /intendo/interpreto i comportamenti altrui rapportati ai miei ,al mio modo di pensare,relazionare e soprattutto al peso che si danno alle diverse cose ,cercando di non essere ne banale ne ottuso.
Data la vastità dell'argomento lo farò "a puntate"


2)visto che la cosa è impegnativa e trovo sia una occasione per capire e capirmi accetto molto volentieri critiche suggerimenti e lavate di capo ,anche dure (tanto dopo 5 minuti l'eventuale incazzatura passa) purchè costruttive.
Anzi ,visto che le critiche sono sempre accettate (ben accette sarebbe ipocrita,chi è contento di sentir offeso il proprio operato anche se a fin di bene? )direi che lo si può estendere a tutti gli argomenti trattati su questo blog. che è vero che è un angolo personale anche se aperto a tutti ma non è il mio "angolo del despota"

Anonimo ha detto...

Tranquillo capita anche a me.

Per il punto 1, buona fortuna ho provato a farlo anche io ma ho proprio in blocco dello scrittore, arrivato ad un certo punto mi chiedo ma chi me lo fa fare?

Per il punto 2, direi che ho già dato :-) però vabbè mi sto scaldando per il blog di Paddock :-)

Andrea ha detto...

robie:
chi te lo fa fare? nel mio caso la voglia di mettere in chiaro e definire "sensazioni" che mi frullano in testa.
a volte preferisco riflettere sul perchè di certi miei comportamenti per capirmi meglio. E' una sorta di autoanalisi approfondita

Anonimo ha detto...

il "chi me lo fa fare" era riferito più che altro al blog..

Io agli inizi del, c'ho provato a fare riflessioni e 2auto analisi", ma poi mi sono anche scontrato con il visitatore casuale, che arriva sul blog per le più impensabili vie, che fa commenti poco graditi e poco intelligenti a farmi desistere da tali "argomenti" e impegnarmi in "altri"

sono stato abbastanza chiaro? a me sembra di no.. spero che tu abbia capito

Andrea ha detto...

no,sei stato chiaro ,però secondo me è pure vero che il blog è tuo e se certi commenti sono poco graditi li cancelli come faccio io quando qualcuno si alza la mattina con la voglia di fare il simpatico e non trova di meglio che offendere qualcuno che posta qui.

io stesso tante cose le tengo per me e non le pubblicherò mai ,però alcune cose sento la voglia di renderle pubbliche non per protagonismo quanto per necessità di confrontarmi con altri per capire se quello che sento è inedito oppure siamo tutti sulla stessa barca e soprattutto come ho già detto per avere altri spunti per riflettere. Magari qualcuno mi mette l'argomento in una luce che mai avrei immaginato.