venerdì 16 febbraio 2007

e le palle un pelino risalirono...


Roma, 16 febbraio 2007

Ci sara' il processo d'appello a carico di Silvio Berlusconi in relazione alla vicenda Sme. Lo ha deciso la sesta sezione penale della Cassazione che ha disposto la trasmissione degli atti alla corte d'appello di Milano, annullando senza rinvio l'ordinanza con cui, nell'aprile scorso, i giudici di secondo grado del capoluogo lombardo avevano dichiarato inammissibile l'appello proposto dalla procura contro la sentenza di primo grado.

Con questa, l'ex premier era stato assolto dall'accusa di aver 'aggiustato' la sentenza civile Sme e dichiarato prescritto il reato di corruzione, con la concessione delle attenuanti generiche, per il cosiddetto bonifico 'Orologio', ossia i 434mila dollari passati, secondo gli inquirenti, da un conto della Fininvest, attraverso Cesare Previti, all'ex capo dei gip di Roma, Renato Squillante.

I giudici della sesta sezione penale della Cassazione, presieduti da Giorgio Lattanzi, hanno dichiarato inamissibili i ricorsi proposti dal procuratore della repubblica e dal procuratore generale di Milano, così come quello presentato dalla difesa di Silvio Berlusconi relativo all'ammissione della costituzione delle parti civili.

La decisione della suprema Corte ha evidentemente tenuto conto della sentenza della Corte costituzionale sulla legge Pecorella, dichiarata illegittima proprio nel punto in cui vietava l'appello del pm contro le sentenze di proscioglimento in primo grado. Inoltre, è stata dichiarata "non rilevante in questa sede" la questione di legittimita' costituzionale dell'articolo 593 del codice di procedura penale, sollevata dalla difesa dell'ex premier, e disposto la conversione in appello del ricorso proposto da Berlusconi.

Il processo d'appello si svolgerà quindi sulla base dei ricorsi dei pm e della difesa, unendosi cosi' a quello, l'unico dichiarato ammissibile in aprile, della parte civile Cir, per il quale il processo è già iniziato. La prossima udienza è fissata per il 22 febbraio prossimo. E' presumibile che, in quella data, ci sarà un rinvio per permettere l'inserimento dei ricorsi di accusa e difesa secondo quanto stabilito oggi dalla Cassazione.

Questo nuovo processo, nonostante la prescrizione del reato di corruzione sia gia' stata dichiarata, potrebbe pero' anche concludersi con una condanna: la prescrizione, infatti, è legata esclusivamente alle attenuanti generiche riconosciute in primo grado, che però potrebbero non essere concesse dai giudici d'appello.


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