Devo confessare che ero molto indeciso se scrivere o no.Quello che sto per dire mi mette un po' a nudo , almeno per il mio modo di pensare.
Il 6 gennaio del '96 quindi il secolo scorso ,cambiai casa.
Qualcuno penserà che magari vivo da solo,purtroppo/per fortuna non è così: purtroppo perché mi piacerebbe tanto,per fortuna perché non vivo da solo nel senso sfigato perché una famiglia ,anche se lontana anni luce dagli standard che vorrei ce l'ho.
Il cambio casa non è stato affatto voluto,anzi è stato motivo di vergogna: a inizio dicembre '95 mi trovai a tornare a casa dalla scuola e trovai la porta di casa coi sigilli della polizia.Vi risparmio tante cose che sono accadute dopo ma vi posso assicurare che non è bello. Mia madre ,fresca vedova di nemmeno un anno aveva lo sfratto esecutivo,quel giorno venne l'ufficiale giudiziario a casa e non trovando nessuno chiamò la forza pubblica. I poliziotti entrati in casa come ladri in pieno giorno ,nessuno dei vicini naturalmente ha sentito nulla,e sigilli ovunque,alla porta alle finestre.La casa dove ho vissuto per 18 anni chiusa davanti a me e per legge non ci potevo entrare. Ci rientrai il giorno stesso col permesso del padrone di casa, ah per la cronaca prima che si pensi male ,mia madre ha sempre pagato con un mese di anticipo l'affitto ,questo da sempre ...anzi gli ultimi anni dava ben il doppio sotto banco ma questo non ha fermato la madre e la figlia di questo tizio (che aveva pure il titolo di conte) dal volerci a tutti i costi buttare fuori. Non dimenticherò mai cosa disse a me quello stesso pomeriggio al telefono la figlia:" spero vi buttino fuori!" Non l'ho mai dimenticato.
Come non ho dimenticato il giorno di natale a casa nuova a staccare la carta da parati nel silenzio mentre sentivo i miei futuri vicini che festeggiavano. Il ritorno a casa vecchia (ancora per 15 giorni) a piedi perchè il 24 e 25 gli autobus giravano solo fino alle 12.
Non dimentico il giorno della befana aiutato da un amico a fare il trasloco. Un Andrea come me e la sua frase di allora entrata nel mio archivio dei ricordi " che bucio de culo con quella lavatrice !" . La prima sera in una casa non ancora finita di ripulire ,presa in affitto in fretta e furia dove c'era sempre un dito di polvere sul pavimento anche se si passava 5 volte lo straccio bagnato e sciacquato.Quella sera ho pianto. Non so neanche perchè, o meglio lo sapevo.Lasciavo una vita "comoda" in una casa brutta ma che alla fine era il mio mondo per una nuova in un quartiere che non mi piaceva dove tutto era strano ,lontano e difficile. Quella sera pioveva forte; mi è sempre piaciuta la pioggia a casa vecchia ,si sentiva battere sul terrazzo ed era come una ninna nanna. Da quella sera e per alcuni anni a venire l'ho odiata. Odiata come odiavo gli autobus che non passavano ,la gente che pareva avere la filosofia del "morte tua, vita mia".
Sono passati 11 anni. Già 11 anni e se chiudo gli occhi mi sembra ieri e ho quasi paura perchè mi sembra di rivere il primo giorno senza gas e telefono con tutti i pacchi attorno e quelle dannate lacrime che sgorgavano senza che io sentissi nulla,senza che la faccia mi diventasse rossa ;nulla,come far la fontanella dagli occhi fosse naturale come respirare.
Da allora sono cambiate tante cose e ora sarà l'abitudine ,sarà che un po' la mia vita è cambiata questo quartiere lo sento un po' mio.
3 commenti:
Brutti ricordi... ma per fortuna il tempo un po' ha aiutato...
Mi spiace!
mi sono commosso :,-(
mi ha ricordato un 31/12 di tanti anni fa (circa 27/28) io e mia madre alla fermata del 312 a centocelle, tornavamo dall'ospedale dov'era ricoverato mio padre. La gente correva impazzita per andare a festeggiare e noi due alla fermata, lei con in suoi pensieri, io con le mie paure.
di quel 31/12 a casa ricordo (assurdo mi rendo conto) solo la capocchia rosso dell'ultimo fischiabotto che sparai a mezzanotte meno 20, prima di andare a dormire senza festeggiare.
sarà per quello che ogni capodanno spendo una mezza fortuna in fuochi d'artificio? chi può dirlo...
Comunque cambiare casa, mentre si cresce, deve essere un'esperienza traumatica, a prescindere dallo sfratto improvviso.
ciao
ptt: grazie ,è vero il tempo aiuta
acar: grazie ,ti capisco ,qualcosa di simile l'ho vissuto indirettamente.
auguri un po' in ritardo anche da "qui"
:)
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