Ci sono dei posti della mia vita che potrebbero essere definiti "chiave" perché volente o nolente mi sono sempre ritrovato a frequentarli. Non ricordo se ne ho già parlato in passato ,magari rifarò un nuovo post, ma dopo certe esperienze e certe uscite tipo "qui non ci vengo più!" ho imparato che è meglio non sfidare la sorte perché se la fortuna è cieca, la sfiga a volte ha 11 decimi anche al buio.
Uno di questi posti è piazza Vittorio e in generale il quartiere Esquilino. Il mio primo approccio con questo posto è stato all'inizio delle superiori quando decisi ,per seguire gli "amici" ,che avrei fatto l'ITIS Galilei a via conte verde ,traversa per l'appunto di piazza Vittorio.Mai avrei pensato di passarci così tanto tempo visto che alla fine mi sono ritrovato ad avere anche la facoltà universitaria in zona, ad avere il kebabbaro preferito in una traversa lì dietro e soprattutto ad incontrarmi con il mio migliore amico in quella zona perché lavora dentro la stazione termini.
Proprio l'altro giorno mentre tornavo a casa dopo una giornata passata a cercare di studiare (poi racconterò in un altro post perché) ripassavo per le strade chiave come la piazza già citata ,via napoleone III e le strade "ATAC" che facevo fino a pochi anni fa per tornare a casa. Inutile dire che mentre passavo nello, stranamente ,poco traffico rivedevo i banchi sulla piazza e il degrado , i furgoni e i camion messi, manco a doppia fila, ma ad incastro tipo tetris con i proprietari che sbraitavano quando qualche tram non riusciva a passare. Il fiume umano di gente ,la merce ,gli odori ,soprattutto quello della zona del pesce che ti entrava nel naso per la gioia dei gatti di zona.Gli autobus sgangherati e le linee 152-153-154-155-156-157 che praticamente facevano tutte la stessa strada e che furono fuse nella 105 ma che erano comode perché almeno per tornare a termini era facile anche se a volte vedevi passare anche 7 autobus in fila tutti rigorosamente con 2-3 persone a bordo.E ripensavo alla mia scuola scalcinata ,immensa ,praticamente un piccolo quartiere da sola ,con i reparti di fonderia ,gli aerei per la sezione aeronautica, i laboratori ,le troup cinematografiche che a volte venivano a girare film sugli inizi del '900 e non cambiavano nulla della scena se non i cartelli "vietato fumare " che venivano rimossi (dove c'erano).Ricordo le decine di aule , le transumanze da una aula all'altra a seconda della lezione e del giorno.Tutto questo mentre guidavo lo pensavo con nostalgia dicendomi: "eh ... mi manca... a poter tornare indietro.."
Mentre me lo dicevo una voce dentro di me che mi dice:" non ti ricordi le angherie dei compagni sempre a metterti in mezzo? non ricordi i giorni di inverno passati a battere i denti perché le finestre erano rotte e piene di spifferi con il riscaldamento che faceva pena (tranne negli uffici della preside,'tacci sua!) . Non ricordi le seghe fatte perché altrimenti dovevi entrare da solo?non ricordi che alla fine è stato un periodo del cazzo e ti immaginavi già grande ché finalmente potevi farti la vita come ti pareva?"
Ecco,me lo sono ricordato e allora se nostalgia era non era di certo per quel periodo. No ,soddisfazioni zero già allora tranne che per una cosa. Meno male che la mia coscienza è più onesta di me e allora ho capito che se rimpiango quel periodo non è certo perché mi mancava tutto quello, no forse rimpiango solo di non aver avuto allora la coscienza di adesso.La capacità di decidere. ero molto diverso ,forse irriconoscibile ma se sono divenuto come sono ora è anche merito o demerito di quel periodo.sicuramente potessi tornare indietro cambierei molte cose ,scuola compresa e mentre guidavo me lo dicevo.Mentre guidavo ero arrivato alla fine di via Napoleone III e mi sono detto:"nostalgia? nostalgia un cazzo!"
1 commento:
Hahahaha bravo... Mi riconosco anch'io in quel che hai scritto! :-)
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