mercoledì 5 novembre 2008

non chiamatelo razzismo

l'occasione per parlare di questo mi si presenta oggi con "l'incidente" che c'è stato ad acilia.
Qui a roma in particolare il fenomeno rom o come si chiamano comunemente gli zingari (anche se questa seconda dizione pare che debba per forza indicare qualcosa di razzista) è molto sentito.
Verrebbe da dire ,vivono tra noi ,in verità non è così.
La città è da sempre molto ricettiva nei confronti degli stranieri nonostante qualcuno per amor di polemica deve sempre affermare il contrario. Se così non fosse non si spiegherebbero gli autobus pieni di stranieri , la moltitudine di negozi gestiti da non italiani per non parlare dei lavoranti in regola o meno che ogni giorno producono in un modo o nell'altro reddito.
Quando si parla di zingari però il discorso cambia. Il discorso è delicato non tanto per l'etnia in sè ,quanto perché qualsiasi cosa si dica , si creano sempre delle enormi polemiche.
Vivono sempre oltre quella che noi chiamiamo legalità e civiltà ,questo non tanto per colpa loro quanto per di chi abbiamo affidato la sicurezza e la protezione che, in nome di non si sa quale diritto civile poco fa per arginare la loro "disobbedienza" .
Insomma loro fanno praticamente quello che gli pare e spesso chi dovrebbe vigilare nulla fa o peggio nulla può fare per fargli capire che qui ci sono regole da rispettare.
Anche al lavoro ogni tanto se ne parla e il quadro che ne esce fuori è desolante: i colleghi mi raccontano esperienze capitate a loro che fanno accaponare la pelle. Per me il discorso è un po' differente : in adolescenza fui menato da un gruppetto di zingari quindi provo una antipatia particolare ma non mi sta sulle palle lo zingaro in se quanto la filosofia di vita; mi è odioso quanto chi mi taglia la strada ,cerca di investirmi oppure cerca di farmi prepotenza nella vita di tutti i giorni quindi non faccio differenze etnico/regionali/condominiali.
La cosa che poi mi fa proprio rabbia è chi li difende a spada tratta adducendo la scusa che sono quello che sono ,manco fossero animali che rispondono a degli istinti ben precisi (poi chi sarebbe razzista?) o peggio a chi li difende però denunciandoli subito nel caso provino a "nidificare" coi campi nelle zone dove abitano. Tra l'altro ogni tanto ci provano anche vicino casa mia ma senza risultato perché la zona è sia molto frequentata da genitori e nonni con pargoli al seguito che chiamano la polizia alla prima roulotte ferma che si vede ,sia dalla forestale che bazzica sempre nel parco naturale di Aguzzano dove ancora si trovano le pecore a pascolare (e parliamo della zona del carcere di Rebibbia).
Personalmente a parte "l'incidente" che ho avuto non ho nulla in contrario se si integrassero ma pare che stanno bene come stanno. Eppure il comune, anche in passato ci si è impegnato con delle campagne per togliere i bambini dalle strade e dargli una istruzione ,cercando di far fare agli adulti dei lavori utili o comunque dandogli l'opportunità di auto sostenersi ma a quanto pare i risultati non sono proporzionali agli sforzi e si assistono a sceneggiate come la demolizione di baraccopoli che esistono da anni e che i giornali scrivono essere nate da un giorno all'altro.
Qualcuno mi ha fatto anche notare che queste popolazioni non sono tutte furti e malavita organizzata ma allora la mia domanda è :
vogliamo farli diventare una attrazione teatrale in cui mettono in scena balli ,danze e riti della loro cultura trasformandoli in un fenomeno da baraccone folcloristico come hanno fatto per alcune popolazioni guerriere in Africa? Per me va' bene.
Ma non venitemi a dire che bisogna difendere tradizioni come il furto, la delinquenza e lo sfruttamento dei bambini perché allora m'incazzo io.

2 commenti:

spino ha detto...

Ma soprattutto...zingaro rumeno de che? è nato e cresciuto a torino, da quello che ho letto...

Giulio GMDB© ha detto...

Io sono sempre amichevole verso tutti a patto che rispettino le nostre regole di vita. Non ho nulla contro gli immigrati se hanno un lavoro onesto, con gli zingari però il discorso diventa più complicato. Intanto i campi nomadi: perchè devono avere elettricità ed acqua gratis quando IO che abito nel MIO paese le pago? Secondo, non ho mai visto uno zingaro lavorare eppure girano con macchinone (vedi anche quella dell'incidente di cui parli). Terzo, ho assistito a troppi furti o tentati furti da parte di zingari (quasi tutti in pochi giorni che ero a Milano o a Roma, visto che qui a Trieste ce ne sono molto pochi). Quindi non mi sento razzista se dico che mi stanno sulle palle