martedì 15 marzo 2011

i want to believe (in me)

7 giorni fa l'ennesimo esame, tanta paura, tanta preparazione per fare la seconda parte di quello che è stato l'esame più lungo di sempre per quantità di roba: 300 pagine e sette capitoli per la prima parte fatta l'anno scorso e 9 capitoli e non so quante pagine di dispense (tra cui anche 100 pagine circa del libro precedente) per la seconda.
Argomenti che toccano l'elettrotecnica soprattutto nei regimi transitori, macchine elettriche, alte tensioni, elettronica, un po' di analisi matematica come serie di funzioni, derivate e equazioni differenziali e un po' di analisi numerica con newton raphson, automatica con retroazioni e considerazioni varie e tante tante cose pratiche su apparecchi che per forza di cose non potevano esser approfondite e bisognava crederci come a dei dogmi.
La soddisfazione è stata tanta anche se il tempo messoci è stato altrettanto e ringrazio tutte le persone che mi hanno incitato, aiutato, spronato, spiegato e sopportato in questi mesi.
Ora sono solo 3: due classificabili come tranquilli (ma Tranquillo ha fatto una brutta fine (cit.)) e uno bello tosto: centrali elettriche in cui ci sono anche argomenti attinenti al nucleare di questi ultimi giorni.
Nel corso degli anni ho passato momenti di nero sconforto ogni volta a fare la conta di quanto mi mancava ogni volta a superare ogni singolo ostacolo come fosse la sfida della mia vita evidentemente non imparo mai dai miei errori, ogni volta con quel senso di disagio di una cosa che non vuoi fare ma devi. C'ho messo delle pezze, ho avuto tanti bastoni tra le ruote e mi sono disperato. Chi in un modo o nell'altro mi ha aiutato a raccogliere i cocci, chi come ho detto prima è stato a suo modo vicino e anche se non faccio nomi loro lo sanno e quando sarà saprò ricordarli a modo mio ma ora non dico perché preferisco fare e non parlare.
Il 2010 è stato un anno cruciale in cui ho fatto una importante scelta, non è un segreto ma sono cazzi miei quindi non vi offendente se non lo scrivo, in fondo chi mi frequenta lo sa :)
Questa scelta ha avuto un effetto domino che mi sta cambiando in piccole cose, è un processo lungo, lento ma inarrestabile. Mi fa anche paura lo ammetto ma stavolta ci credo, non è una fede non è una bambinata ma un sogno possibile perché i sogni hanno la misura che noi gli diamo e cose insignificanti per uno sono il motivo di una vita nell'altro e il mio sogno non è la laurea ma partirà da lì.
Imparerò a seguire i miei ovunque mi vogliano portare perché la realizzazione di un sogno è la realizzazione di un sorriso e della serenità guardando vicino.

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