domenica 3 agosto 2014

Fisime di una mente che vuol essere piccola piccola

Capita che nella vita non ti sei mai sentito un granché. Sarà perché... no, sarà che ci sono un milione di motivi ma nulla. Tu quella cazzo di fiducia non ce l'hai e anche quando ti laurei a costo di grandi sacrifici non solo tuoi, non ti senti di pensarci con la stessa faccia con cui i calciatori dell'Italia dell'82 ancora si guardano la loro coppa del mondo.
Ti senti sempre inadeguato e hai paura, terribilmente paura che esca fuori uno che ti dica: non te lo meriti!  Non te lo dici ma lo temi.  Non lo pensi ma ogni volta che parli con qualcuno lo aspetti al varco e ti dici "eccolo che ora lo dice.... non ora ma.. adesso!  No ma ora sì!" E così via in una pippa mentale infinita.
Capita che una cosa finisca proprio mentre ne inizia un altra. Sembra quasi uno scambio: una cosa importante, e bellissima,  in cambio di un altra e ti senti giù. Metabolizzi piano e lo fai come un pranzo non digerito che la mattina dopo hai lo stomaco vuoto ma non hai fame. Senti che la cosa nuova non te la meriti perché gente più preparata di te quest'occasione non l'ha avuta. Hai paura a dirlo e al solito te ne vergogni dimenticando che tanti altri uomini importanti hanno avuto la loro occasione per caso e guarda un po', per botta di culo ma tu, l'omino delle pippe mentali, stai tranquillo?  Ovvio che no! Aspetti sempre al varco quello che ti dice che tu lì centri come il sale in un caffè ristretto. E hai paura e ne parli cogli amici. Con la persona a cui vuoi più bene e anche lì aspetti che ti dicano che sei un bambinone troppo cresciuto e per mettere le mani avanti lo dici tu per primo. Che poi tutti ti spronano a non mollare che ci son passati tutti e poi la strada è in discesa. Ma tu no niente non ascolti e non ci credi. Ti boicotti e rischi di sprecare una ottima occasione.  E poi nulla. In questi ultimi giorni vai sulle montagne russe con momenti che al mondo gli dici che gli spacchi il culo senza vasellina e altri in cui dici al mondo che suvvia si scherzava. Non dicevi sul serio. In fondo non me lo merito. E poi le persone che continuano a dirti di smetterla perché vali e tu che continui a fare "lalalà non sento!" E poi capisci che è come matrix. È inevitabile o meglio se vuoi la tuoi vita ti tocca e non è come avevi sempre progettato nei castelli in aria ma quell'architetto avevi deciso già da un pezzo di sfancularlo. E così ti dici:" umiltà, serietà e bucio di culo che non fa rima ma è vero che la vita non ha musiche di sottofondo fighe, non ha pose su campanili alla batman e le uniche medaglie che t'appuntano sul petto te le guadagni perseguendo i tuoi obiettivi. C'ho paura e ce l'avrò anche domani e dopodomani. Non so come andrà ma saprò dove sarò: a fare il mio dovere. E cazzo, questo stavolta me lo prometto!

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