sabato 9 aprile 2005

essere zeno cosini ovvero mania di protagonismo

volevo postare un articolo nel blog ma non ci sono riuscito. i server evidentemente erano per qualche motivo down. L'ho ricollegato ai funerali del papa ,infatti appena è iniziato il funerale questo spazio ha iniziato inesorabilmente a perdere colpi e solo in serata sono riuscito a entrarci.
Mi son detto: forse avranno avuto qualcosa da dire sul papa,ma in fondo cosa c'è da dire?che avranno mai da dire questi?quale riflessione profonda mi è sfuggita che non abbiano fatto i media da una settimana a questa parte nella frenesia di fagocitare l'attenzione dello spettatore arrivando al morboso quasi?
Da qui,questo "pensiero" sui discorsi importanti o presunti tali;molta gente pensa che i propri discorsi lo siano senza accorgersi che a volte destano solo noia e sbadigli e altro non sono che aria fritta e rifritta. alcuni sono dei fenomeni: talmente presi dai loro discorsi ,in pratica monologhi,che non si accorgono che la persona o le persone davanti a loro iniziano a dare segni evidenti di insofferenza. sintomi come sbadigli ,il guardarsi intorno "consumare l'orologio" a forza di osservarlo sono segnali eloquenti che alcune volte vengono notati e con comportamenti signorili ,tipo far decadere il discorso o con la classica frase "che ti stai annoiando?" riescono a essere bloccati.Più spesso invece dal "predicatore" si ottengono cazziatoni o toccatine al braccio per "calamitare" l'ascoltatore disobediente.
Tutto questo mi ricorda un libro che da giovane ho odiato parecchio: la coscienza di zeno. Per chi non lo conoscesse è la vita ,abbastanza triste a dire il vero di un tipo che paga amaramente il non aver preso in mano le redini della propria vita.Solo in vecchiaia forse capisce. Cmq è interessante per quella che chiamo sindrome da zeno cosini che è quella in cui tu ti infili in testa la balsana idea di avere qualcosa da insegnare agli altri come se la tua fosse la verità assoluta e gli altri dei poveri fessi sperduti nell'oblio incapaci di vedere oltre il proprio naso. di solito riguardano situazioni di vita o più in generale comportamenti etici che ,secondo "l'insegnante" aiuterebbero a vivere meglio. Il problema è che di solito nessuno chiede a questi tipi nulla, anzi son loro che si credono di farti del bene però, anche se in buonafede fanno spesso casini e da quel che ho visto finisce quasi sempre male. ci sono poi quelli che pensano in grande, quelli che non si accontentano di una persona sola ma devono accentrare un intero gruppo, la loro parola non si discute ,il farglielo notare è gesto di maleducazione e spesso si irritano perchè gli freghi la scena o fai cadere la loro credibilità. Solitamente questa è gente che ha dei grossi problemi di ego ,per fare una immagine metaforica possono essere paragonati con chi a forza spintonando si pone davanti a tutti ad un concerto e sale sul palco per attirare l'attenzione.
mi vergogno un po' a dirlo ma anche io tempo fa ero cosi,poi capii per fortuna e ho imparato a rispettare chi mi è davanti ,o almeno ci provo anche se cancellare le vecchie abitudini spesso è difficile.
Quali sono i segni caratteristici di questi tipi? solitamente una gran parlantina, la volontà di trasformare il dialogo in monologo (disquisiscono su tutto,solitamente son tuttologi)ed essere al centro dell'attenzione trattando con disprezzo chiunque tenti di fregargli la piazza. altri segni sono l' incapacità di sostenere un discorso serio e il comportarsi anche in maniera infantile pur di riprendersi il "proprio pubblico". La vera natura di questi tipi esce allo scoperto quando gli si fanno notare certe cose sui loro discorsi o quando si prova a dibattere ,allora una frase classica è quella del " è come dico io!".
Dopo questa descrizione come non provare pena? Come l'ho curata io essendo aimè stato un esponente di questa categoria? Intanto con la riflessione ,ho la fortuna di non avere una mente rigida come il vetro, ma flessibile come il legno ,nel senso che ci metto un po' ad assorbire le cose ma poi capisco o almeno ci provo,magari ci metto un mese.... che volete farci.. sono a scoppio ritardato... e alla fine dagli e dagli notavo anche io le mie incongruenze e alla fin fine eccomi qui.
In finale.... che dire? li odiamo? li scherniamo? gli diamo pan per focaccia? solitamente cerco di divincolarmi alla prima occasione (fosse mai che rientro nel tunnel!) tanto più che sono un tipo che malamente ascolta (difettaccio) e inoltre ricordate sempre che questo comportamento quasi sempre è solo un bisogno d'amore ,la disperata necessità di trovare un po' di consenso ,di sentirsi vivi e accettati cercando di far parte di un mondo che sembra siano riusciti a domare con le loro regole comportamentali e a cui non si adeguano(utopia).
Che sia poi per problemi dovuti all'infanzia o perchè non si è capaci di "prendere in mano le redini" come zeno cosini questo non lo giudico io,anzi manco sono psicologo ,magari ho solo sprecato tempo a scrivere sta roba ,ma in fondo sti cazzi! è sempre un modo per sfogarsi no?

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