mercoledì 8 giugno 2005

il grande paravento

Si sa che che oramai i paesi asiatici sono entrati in aperta competizione nei mercati internazionali. Quando facevo il tirocinante da un architetto anni fa ricordo ancora che la figlia di questa tipa (l'architetto era una donna) stava da quasi un anno in cina per studi.Quando la madre la chiamava,lei ,dall'altra parte del mondo,parlava di un paese in forte espansione dove si muovevano enormi capitali. Adesso io stesso ,fregandomene da sempre di economia internazionale, non gli diedi peso ma già solo da quelle informazioni,per altro fornite da una ragazza di 20 anni che non si interessava di commercio la dicevano lunga. ora non passa giorno in cui i "luminari" dell'economia nazionale e internazionale non si interroghino su come fermare o rallentare un fenomeno che è come un fiume in piena. la cosa non so' se mi fa più ridere o vergognare: ultimamente sento scuse ridicole come costi di produzione bassissimi da parte loro e mea culpa su scellerate politiche protezionistiche da parte nostra negli anni passati.
L'idea che mi sono fatto io è un pochino diversa da come la prospettano loro. qui non si tratta di "musi gialli" che fanno chiudere le nostre fabbriche perchè loro sono i cattivi che portano disoccupazione morte e terrore (a proposito!una certa persona che d'estate ama la bandana lo diceva quando parlava dei comunisti e mi ha fatto ricordare di tirar fuori il mio grill "cuoci bimbi" se i rossi tornano al governo! >:D ) ,qui si tratta di gente ignorante politicamente ma soprattutto economicamente parlando. veri e propri incapaci,sempre politicamente ed economicamente parlando, che mentre affrontano il problema come se la colpa non fosse loro e la cosa sia successa da un giorno all'altro promettono nuove barriere e dazi doganali (ma non dicevano che proprio queste ci avevano messi in un regime di chiusura e mancato confronto coi mercati di quel tipo rendendoci incapaci di reagire?) , parlando di qualità del prodotto italico superiore a quello cinese (non lo metto in dubbio ,ma se devo comprare un vestito alla moda che porterò 4 mesi e poi lo butto sai che mi frega della qualità dei vestiti se la qualità la pago 10 volte di più almeno? ) e in generale facendo discorsi che tutto mi sembrano fuorchè seri e responsabili. insomma il fumo che ci hanno gettato negli occhi per anni si sta dissolvendo e preparano altra cenere nella mano da lanciarci addosso quando meno ce l'aspettiamo.
inoltre ,il mio datore di lavoro ha detto una gran cosa,impopolare quanto volete però reale e vera: i diritti dei lavoratori sono la rovina dell'economia.
prima che mi ammazziate fatemi spiegare ,e se sbaglio ,se le mie idee sono solo retoriche allora chiederò scusa!
facciamo subito il paragone:
cina: sono milioni,i lavoratori non hanno praticamente diritti. gli danno due soldi e lavorano 18 ore al giorno senza batter ciglio ,non ti va' bene? ok ! vattene e vieni subito rimpiazzato da un'altro che continua a fare il tuo lavoro da 18 ore al giorno senza lamentarsi. ti si "rompe" un lavoratore? lo sostituisci al volo e continua cosi!
italia: c'è la carta dei diritti dei lavoratori:hanno diritto a lavorare un certo max di ore ,hanno diritto a malattia ,maternità ferie ecc ecc. hanno diritto di scioperare e tante altre cose che adesso non mi vengono neanche in mente e se non gli dai 50 euro a scadenza contratto come aumento concertato tra le parti ,mezza italia si blocca fra manifestanti , simpatizzanti e solidarizzanti.
non parliamo poi se per aumentare la produttività vai ad aumentare di 5 minuti il lavoro: mesi di trattative,bracci di ferro a non finire e via col liscio!
in cina se rendi poco ti cacciano e via ,qui si va' in piazza al motto di "lavorare meno,lavorare tutti!"
ora posate quelle armi affilate da usare per martoriare il mio corpo e riflettete un attimo;mentre riflettete fatemi intanto precisare che ho un grandissimo rispetto per i lavoratori ,quelli seri e non gli scaldapoltrona che demandando tutto ai colleghi. non posso non portare rispetto a chi è morto in condizioni disumane in fabbrica ,a chi si è spento fra tumori e malanni provocati da lavori usuranti che hanno cancellato vite e storie, a quelli che sono stati vessati dal mobbing ,a quelli che si sono fatti venire l'ulcera per fare il proprio lavoro al meglio.
però è pure vero che o il belpaese inizia a farsi un bell'esame di coscienza e inizia la competizione abbassando i prezzi e lavorando sulla competitività come non ha mai fatto in passato ( e pure in fretta) oppure bisogna che qualcuno insegni a cinesi e indiani (ci sono anche loro in forte espansione economica) lo statuto dei lavoratori in modo che anche loro richiedano i loro diritti e si uniformino a noi .
chiudo facendo una richiesta: se ho detto imprecisioni ,cavolate o quanto di peggio avvertitemi e chiederò incondizionatamente scusa in quanto l'argomento essendo economico sociale esula della mia modesta sfera culturale e di cantonate potrei sempre prenderne
grazie a tutti ,ma soprattutto tutte , gli ascoltatori/ascoltatrici di questo mio diario
andrea

13 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti, a me le cose cinesi stanno bene, compero cose valide a prezzi stracciati. E comunque le due italianissime giacche tecniche per moto che ho, pagate care, sono una fatta in Cina e una in Romania. A questo punto la vado a prendere dal cinese, uguale precisa, la pago un terzo e non mi faccio prendere per il culo !

Ciao !

Andrea ha detto...

vero, come dicevamo prima ,non vedo perchè la roba prodotta in cina dalle griffe italiane va' bene e quella prodotta come merce importata no. i marchi contraffatti sono una cosa a parte

Anonimo ha detto...

Ottimo argomento.
Che la lontana Cina, un giorno potesse farci un bel culo era evidente. Già quando entrai a far parte di questo meraviglioso mondo lavorativo (si parla ormai di + di 10 anni), se ne vedevano tantissimi di cinesini. Si notavano accovacciati alle fermate degli autobus (forse, x loro, una posizione comoda e rilassante?!); ogni giorno riuscivano a "conquistare", porzioni di capannoni industriali dove vivevano e lavoravano (all'epoca x conto di ditte italiane della zona). A distanza di qualche anno sono in possesso di capannoni interi e adesso...siamo noi italiani a lavorare x loro! Premetto che parlo di una realtà industriale-commerciale, di una zona tranquilla di provincia, mi posso immaginare nelle zone più grandi e importanti, quanto questo fenomeno sia amplificato.
In quegli anni, mi ricordo, ci si chiedeva di come mai la politica non interveniva, x quale motivo nessuno andava a controllare le condizioni in cui vivevano adulti e bambini...che se io, come genitore, urlo un po' di più con mia figlia, manca poco arrivano quelli di Telefono Azzurro.
Quanti interrogativi...
Ed eccoci alla realtà di oggi: i migliori fondi commerciali, licenze ambulanti, tutto ai cinesi con merce cinese qualitativamente anche buona, a ottimi prezzi.
E se mi guardo mi rendo conto che, a parte scarpe e abbigliamento intimo, è tutto made in china acquistato a buon prezzo! Pantaloni alla moda, il cotone...forse un po' "plastificato", ma comodissimi e pratici x lo scooter!
Hai ragione Andrea quando scrivi di dare loro la possibilità di conoscere lo statuto dei lavoratori, ma di questo passo penso che siamo prima noi a scordarcelo ed arrivare al loro livello. Mettiamola così: almeno verrà l'ulcera anche agli scaldapoltrona...e allora mi prenderò una piccola, ma x me significante, soddisfazione personale!

Andrea ha detto...

tanto per non andare migliaia di km lontani,dall'altra parte del mondo, ci sono anche gli stranieri in italia che per quattro soldi ,e in nero fanno lavori che umili e anzi ,a volte se li litigano fra loro e parlo di domestici e manovali ,senza andare a parlare dei poveracci che fanno la raccolta stagionale dei pomodori

Anonimo ha detto...

Il problema non e la cina, cioe, e un problema, ma un problema molto piu grande sono romania, slovacchia, repubblica ceca, ecc... tutte piccole cine che saranno annesse alla comunita europea inondando i mercati francesi, tedeschi, italiani, di manovalanza qualificata e spesso molto piu di quelle che esce dalle nostre scuole, che si accontentera di molto meno...

questo fara arricchiere molti, ma la gente normale, sia di questi paesi che di italia, francia, ecc... lo prendera intercooler...

non e possibile unire di botto paesi con cosi differenti sistemi economici e con cosi differenti costi del lavoro/vita.

Andrea ha detto...

bell'intervento cava :)
ottimo lavoro! ;)

Anonimo ha detto...

Ma se oramai le scarpe i vestiti etc. di marca vengono confezionati in questi paesi?
Ti faccio qualche esempio?
Tod's
Nike
Addidas
e non solo.
Io abito in una zona abbastanza commerciale e parlando con i negoziani del mio quartiere, ti dicono candidamente che vanno a comprare le cose nei rioni cinesi o arabi, perchè gli costa un quinto e le rivendono al triplo.
Come puoi pretendere che le cose si regolarizzino???
(bacio)

Andrea ha detto...

già blak! verissimo!
sentii tempo fa in televisone un proprietario,cinese,di una fabrica e gli chiedevano se sapeva di essere responsabile della chiusura di molte fabriche italiane con la sua merce a basso costo,per tutta risposta gli ha detto:" perchè quando produco e vendo per conto mio ai miei prezzi non vi va' bene e quando produco per griffe italiane ai prezzi loro è tutto ok?"
ehehehe.... come vedi ....

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Com'è andato l'esame???

Andrea ha detto...

aggiunta a msn! :)
l'esame è domani mattina alle 9.30!
vada come vada domani pomeriggio mi riposerò!

Anonimo ha detto...

no no il mio contatto di msn non è quello!!!
Li devi mandare il tuo contatto.
In bocca al lupo per l'esame.
;)))

Andrea ha detto...

ecco! :P
ok! crepi!!!!
ecco fatto! mail inviata! :)