mercoledì 11 gennaio 2006

Ciao papà!

Giorno speciale ,giorno da ricordare,giorno per riflettere.
11 anni fa ,il 12 gennaio 1995 finiva una storia come tante . Si spegneva una stella che non ha lasciato molto dietro di se,almeno nel senso classico del termine.
Alle 5 del mattino circa, mio padre lasciava questo mondo divorato da una malattia rara che ancora non so' bene quale sia ,se esiste o l'hanno detta a mia madre solo per tenerla buona.
Alla morte non ci si abitua mai , alla sua c'ero preparato....
sicuramente in adolescenza ero molto diverso da adesso anche se la mia paura è di essere idiota come allora ,però quando un omone che passa da una terrina di pasta che si mangiava quando eri piccolo (solo per cominciare) a una fetta di carne appena mangiata(spesso mi passava il piatto dicendomi : " t'oh... non ho fame... mangia te!") e vedi in tre anni un uomo che sembrava un colosso con delle mani che parevano pale smagrirsi fino a far paura.... non ti fai illusioni.


Avevo scritto tante cose e le ho cancellate quasi tutte ,mi sembravano superflue perchè alla fine di papà c'è una cosa che mi è rimasta impressa veramente:il suo incrollabile senso del dovere; fino a qualche giorno prima di andare d'urgenza all'ospedale è sempre stato al suo posto a svolgere le sue mansioni.Ridotto su strada pianeggiante a fermarsi ogni 10 metri col fiatone, diceva che si sentiva stanco ,pareva pensare sulla sua situazione ma con noncuranza ,come se non fosse un problema.
Poi la degenza in ospedale e scene che preferisco dimenticare.

Su papà, tra i tanti ,ho un grande rammarico: non averlo conosciuto come uomo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Andrea non sei il solo a sentirti così.
Anche a me è mancato babbo tantissimi anni fa.
Avrai sicuramente letto su ihms quello che ho affrontato in questi ultimi mesi e ti assicuro che quando mio marito è stato tra la vita e la morte, oltre a tutta la tragedia che stavo vivendo in quei momenti, il mio più grande pensiero era la paura che anche mia figlia dovesse riaffrontare ciò che avevo passato io...per fortuna, almeno a questo giro, è andata diversamente.

Andrea ha detto...

sono contento per te. Stai affrontando una dura prova e spero che ne uscite il più presto possibile con meno danni possibile :)

marmax ha detto...

Spesso i figli rifiutano di riconoscere quanto c'è dentro di loro dei padri. Ma l'imprinting inizia dal primo giorno, in un bimbo di pochi anni si scoprono i gesti di chi lo ha accompagnato del corso della vita. Non sono gli anni, ma la qualità dei momenti passati insieme. In Te, sicuramente, c'è Tuo padre in misura maggiore di quella che pennsi, e con il tempo sempre più persone si scopriranno a dirti che gli assomigli. I genitori non vanno mai via, il loro scopo e dare la vita ai figli e farne persone vere. Sono sicuro che con te , Tuo padre ha fatto un ottimo lavoro, ed è per questo che se è vero che non ti è più vicino e sicuramente vero che e dentro te.
Ciao. Massimo

Massimiliano ha detto...

Andrea, con il groppo in gola, da amico quale mi sento, vorrei darti una pacca sulla spalla. Non ci sono parole per questi momenti credimi.

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea,
non sapevo che tu avessi un blog e l'ho scoperto leggendo questo bellissimo e commovente post.
Non c'è molto da aggiungere se non un abbraccio e un piccolo pensiero: tuo papà ti ha lasciato troppo presto, ma ti ha fatto dono di un patrimonio di valori che altre persone, campassero cent'anni, non sarebbero capaci di trasmettere... Ricorda la sua forza, rimpiangi di averlo consciuto troppo poco, ma soprattutto sentilo ancora lì con te in ogni cosa buona che fai.
un bacio
serpe

Andrea ha detto...

grazie a tutti per la vicinanza che mi state mostrando
:)

Anonimo ha detto...

E se il tuo essere uomo oggi derivasse proprio da com'era tuo papà? Sicuramente non l'hai conosciuto, ma l'hai ereditato e lui da Lassù ne sarebbe davvero contento! :-)