martedì 12 dicembre 2006

I nibelunghi: Il giudizio in soldoni

Era da molto che volevo leggere questo libro ,sin dalla seconda media (quindi secoli fa) rimasi estasiato dai piccoli pezzi di narrativa che riportavano il ciclo bretone e simili ma non ebbi mai l'occasione (voglia ,soldi ,motivi validi ecc ecc ) per leggerli finchè non si perse tutto nella memoria che non conta. Adesso ho pareggiato un conto e posso dire che ai ritmi sostenuti e ben scritti della prima parte si contrappone una certa vena "confusionaria" della seconda nel senso che si perde molto tempo in discorsi estetici e sulle virtù dei personaggi mentre le battaglie sono ridotte a "sprizzar di scintille " e "elmi rotti". Insomma proprio la parte più eroica ,più avventurosa e movimentata viene tenuta sul vago ,non so' se per incapacità di narrare questo tipo di eventi o di contro per enfatizzare qualcosa che viene tenuta apposta così "fumosa" per dare l'idea di "indescrivibile" tanto è epica.
Discorso a parte merità l'etica cavalleresca:
Hagen è un testa di cazzo ,c'è poco da fare; eppure per tutto il poema viene descritto come :prode,eroico e viene incensato nonostante sia stato un viagliacco storico nell'uccidere Sigfrido a tradimento scappando a gambe levate non appena gli ha piantato la lancia nella schiena (e gli ha pure fregato la spada...)
Sigfrido non era da meno: viene descritto come prode e anche molto furbo , è sempre un passo avanti agli altri nell'immaginare ciò che accadrà eppure non capisce che a far star zitta la moglie avrebbe evitato sto casino.
Brunilde è la regina delle rosicone e Crimilde non è da meno ,praticamente per la sua vendetta annienta due regni : quello unno e quello dei parenti.
Per quanto riguarda i parenti mai detto fu più vero: parenti uguale serpenti.

Unite al tutto una strana idea di virtù ,cavalleria ma soprattutto di rispetto per i ruoli (nononstante si parlasse di fedeltà e di parola d'onore c'era una bella differenza se veniva data a una donna ,anche se regina o al un uomo ,anche solo se cavaliere) e avrete questo poema cavalleresco.

Ora ho fatto un giudizio critico estremamente spartano lo ammetto e chi ha studiato letteratura credo sia pronto a mandarmi in croce e anche giustamente ma il poema alla fine nella sua linearità risulta molto molto complesso e "i cattivi " sono più definiti,importanti e meno scontati di quanto qualsiasi trama hoollywoodiana ci abbia insegnato nel tempo e questo si può apprezzare solo leggendolo ,anche perchè se dovessi fare un riassunto fedele impazzirei.
Ecco perchè ho omesso decine di piccoli fatti e decine di personaggi anche famosi nella mitologia in generale.
Una lettura consigliata?
Beh ,se vi piace re artù e simili si ,altrimenti solo se amate le novità altrimenti ai più credo che possa risultare stucchevole e con pochi spunti interessanti soprattutto nell'ultima parte che è la vendetta dei poveracci.

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