lunedì 23 novembre 2009

autocritica novembrina

in questo giorno un po' da paura e delirio a las vegas ,blubbo type, mi chiedevo come sono fatto io.
prima parlando con una persona su msn mi è venuto ,così senza un apparente motivo ,normale immettere la conversazione su una frase che sentii in un libro.Forse perché più o meno coscientemente ci rimurginavo da un po' mi sono paragonato alla prostituta a cui siddarta si rivolge nell'omonimo libro per imparare la vita ,la verità.
Le parole che dice in uno scambio di frasi nella loro ovvietà le ho sempre trovate potentemente vere. Non ricordo le frase precisa ma sostanzialmente suonava come: "le mie labbra sono dolci come il miele ma con la forza non ne otterrai neanche una goccia".
Insomma se non voglio non otterrai nulla da me. Effettivamente devo dire di essere divenuto un po' così . A volte quando mi sento tradito da una persona , a malincuore ammetto che è spesso a torto mio,il mio atteggiamento cambia diventando da giullaresco ad uno che definirei militare e marziale. Non più un sorriso sul mio volto ne voglia di scherzare o parlare. Un distacco grande come un muro.Naturalmente di questo atteggiamento a volte mi pento anche perché cozza fortemente contro quello che predico da sempre agli altri quando mi vengono a chiedere consiglio su qualche loro bisticcio: il chiarirsi. Eppure è più forte di me , io che mi sono sempre definito logico mi scopro schiavo delle mie passioni a cui non riesco a rinunciare . Passioni che obiettivamente non sono così nobili: ripicca ,astio, infantilismo e in fondo anche dolore.Mi viene spontaneo come può venire spontaneo ad un grande attore calcare il palcoscenico. E mi chiedo se sia per lo stesso infantilismo appena citato o per paura di scoprire chissà cosa in me che non riesco a violentarmi costringendomi a cambiare.
Fortuna vuole che la maggior parte della gente che frequento non è stupida come il sottoscritto e alla fine sono loro che vengono a chiarirsi con me e per quanto mi riguarda il prenderne atto ,anche con questo scritto lo prendo come un promemoria su un grande lavoro da fare sul sottoscritto.

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