mercoledì 11 novembre 2009

il sognatore sta atterrando

Il magico mondo di blubbo è "un po' " staccato dalla realtà : c'è il sottofondo musicale ,a volte tutto ha un po' uno sfondo fluo e tutto avviene quasi sempre in maniera superficiale.Tale posto è un isola nel cielo con un enorme prato e un grande castello che non si impolvera mai.
Capita a volte che il magico mondo di blubbo abbia qualche problema di manutenzione:un cedimento del terreno qui ,un crepaccio lì, dovuti a qualche fatto della vita che immancabilmente colpisce sempre ognuno di noi in maniera più o meno grave. E capita che blubbo senza accorgersene ci ficchi il piede rovinando sul pianeta terra in maniera più o meno dolorosa ogni volta impegnando una parte diversa del corpo a seconda della situazione: se è un innamoramento: di faccia,denti compresi , se è un esame: di culo.

Blubbo si è sempre trovato bene nella sua maggione dorata basata sulle frivolezze e giochi a non finire ma c'è una particolarità:nel suo castello e in tutto il suo reame non c'è un ufficio legale; non c'è tesoreria ,non c'è un medico. Non c'è un solo ufficio dove si fa la fila perché non esistono.

Allora quando ha bisogno di queste cose si deve armare di pazienza e deve uscire fuori dai sui confini e lo fa con profondo sacrificio scendendo a terra. A volte proprio non ci riesce tanto è leggero e deve zavorrarsi di pensieri quotidiani e stressanti.

Lontano da casa trova un mondo che non gli piace: fatto di doveri ,di mostri da affrontare e soprattutto di impegni. A blubbo tutto questo è sempre stato sul cazzo.

Nel magico mondo, blubbo però si diverte a vedere il futuro:ha una stanza con una bella sfera di cristallo dove usa questo potere. Oddio ,non ci vuole chissà che: se vai su una strada dritta senza uscite il futuro ti porterà alla fine di essa oppure per forza devi andare per fratte. Una strada magari comoda, nessun imprevisto che non sia una gomma forata e forse sei pure socio aci. Te la prendi con calma e arrivi lontano lontano ,ma sai che la meta è la fine.
E questo vedeva nella sfera: una strada.
Siccome a blubbo annoia la routine tanto normale nel mondo di sotto , non ce la fa a vedere il futuro su quella strada da qui a 5 minuti o da qui a 5 anni. Tanto è sempre dritta,che potrà mai vedere? Ecco che allora si concentra e nel futuro vede la mèta. Vede la macchina oramai usurata e lui che si ferma. La strada semplicemente finisce. Nessuno spiazzo ,semplicemente finisce. Davanti a me poggiata di lato c'è una persona . È una ragazza bellissima , ha un vestito senza tempo e una età indefinita. Ho paura a verderle gli occhi perché potrei vedere qualcosa che non mi piace ma in fondo lei ha il viso di chi più ho amato o più avrei amato; almeno quest'ultima cortesia me la concede. Non faccio caso se fa caldo o freddo , il clima non è più un problema come non lo è il panorama. Niente ha più importanza.
Lei mi guarda ,mi squadra e poi guardando la mia macchina: " perché un suv se sei da solo?"
-"sai,pensavo di caricar su un po' di gente durante il viaggio,ma alla fine nessuna è voluta venire con me. E alla fine sono rimasto da solo." ." di gente ne ho fatta salire, oh! mi sono anche divertito e tanti mi hanno detto che uno così non l'avrebbero più trovato!"
- " e donne?"
-"donne anche . Anzi sai proprio non me l'aspettavo . Con un paio mi sono proprio pentito ; ho rovinato tutto"
-"perché? cosa hai fatto?"
-"io? nulla ! o meglio sono loro che non sono volute venire ad abitare nel castello. Eppure l'avevo fatto accogliente. Ho sbagliato tutto"

lei mi guarda silenziosa. non capisco il suo sguardo è vuoto ma allo stesso tempo pieno. Una cosa così non l'ho mai veduta, ti scava dentro , potrei essere magro ,grasso bianco scuro trasparente lei vedrebbe sempre e solo come sono , le mie vere forme. È rimasta in silenzio tutto il tempo . Il tempo è dalla sua . Si può permettere il lusso di starmi a sentire. In fondo me lo deve:non faccio storie e non ho mai dato colpe a nessuno se non a me stesso.

-"pensi di aver sbagliato per questo?"
-"non lo so. se .... se tu mi dicessi che questa strada non è interrotta ma continua in un altro modo . Forse no. Ma se finisce qui"
non mi fa finire -"si! finisce qui. Tutto qui, per te si. Avessi portato qualcuno più giovane magari c'era uno svincolo ma per te qui finisce"

Le mie labbra tremano e i miei occhi si spalancano .Si sgranano esattamente come quando da bambino guardavo le cose che non conoscevo con stupore e meraviglia credendo che se non l'avessi veduta non avrei mai immaginato esistesse. Con lo stesso stupore mi rendo conto che ora ,alla fine della strada capisco di esistere. Ripenso ad ogni centimetro di strada uguale al precedente;rivivo in un istante tutto il mio viaggio.

Lei mi sorride mentre io penso alle portiere di fianco a me che si aprono e si chiudono .

Sorride ancora e si avvicina.


Vedo me mentre saluta con un sorriso chi entra e con una lacrima chi esce dalla mia macchina ,dal mio suv ,che avevo scelto al momento del viaggio così grande apposta perché volevo fare il viaggio con un sacco di gente.

Lei mi prende per mano. Non sento nulla. Non sento ne il caldo ne il freddo. Ora capisco . Per un attimo lo stupore fa da battistrada a mille sentimenti tra cui la rivalsa. La rivalsa che come una onda anomala vuole spazzare via la strada. Vuole devastarla ,farla a brandelli e voglio che mi porti via fino all'inizio della strada per poterla costruire di nuovo da zero. Stavolta con tanti sbocchi con tante uscite. Per usare lo svincolo che mi suggeriva chi mi ha chiesto un passaggio. per potermi fermare a parlare.
Lei continua a guardarmi :" tanto sempre qui saresti arrivato."

-"si ma senza rimpianti" e mentre lo dico la rivalsa si fa da parte per la rassegnazione.

-lei non risponde ma sorride. Non c'è niente da dire ,lei lo sa. nel suo sguardo si leggono mille cose già sentite su illusioni ,utilità e inutilità. Mentre mi porta via guardo la macchina ,lei capisce e mi fa-"non ti preoccupare ,ognuno ha la sua di strada e questa era la tua che hai deciso di non incrociare con nessuno.Non darà fastidio qui".


Blubbo è rimasto in silenzio nella notte davanti alla sfera. In quel viaggio,lungo la strada, non c'era nessuno dei sogni custoditi nelle stanze del castello. Gli occhi gli si sono riempiti di lacrime e ha capito. Una notte ha capito e si è spaventato. Si è sentito tremendamente pesante la sedia dove sedeva ha ceduto di schianto. Il pavimento è collassato ,era troppo pesante e anche il terreno si è perforato come se cadesse in un pozzo. In men che non si dica si è trovato nel vuoto a cadere e cadere.
Blubbo si è fatto male quella notte cadendo sulla terra. Male come mai. È rimasto fermo immobile a guardare il castello che continuava a stare tanto alto ,sembrava irrangiungibile. Ha iniziato a sentire freddo e paura di quella terra così poco ospitale rispetto alle solite mura. Stava fermo immobile sdraiato ,quasi piantato per terra e riusciva solo a guardare a destra e sinistra e vedeva gente umana felice. Vedeva i sorrisi. Sorrisi dati da piccoli sogni realizzati. Niente a che vedere coi suoi per grandezza ,ardimento e gesta epiche da venir ricordate. Piccoli sogni che ognuno ha realizzato e che altri neanche sanno esistere.

Quella notte blubbo ha capito e io suoi occhi si sono sgranati di nuovo. Stavolta di paura per i kilometri che ha già fatto. Per quanti gliene mancano. Quella notte blubbo ha cominciato a voler cambiare strada.

Il giorno dopo Blubbo come fa qualsiasi sognatore ha minimizzato ed è tornato al castello. Sul momento non ha fatto molto caso al maggior tempo per salire. Poi però notava che lasciava impronte pesanti nell'erba e qualche lastra di marmo si è pure spaccata. Dopo quella notte non era più come prima. Niente era più come prima.
Ci ha pensato su un po' facendo avanti e indietro e distruggendo i pavimenti pregiati col suo peso; sulle sedie manco a parlarne. E più passava il tempo ,più ci pensava e più le cose peggioravano.
Allora ha guardato fisso nel vuoto a testa bassa ,ha fatto un profondo respiro e si è raddrizzato per tutta la sua altezza fino al massimo come mai prima. Sentiva quasi dolore! Ha fatto una faccia un po' malinconica si è guardato in giro e poi è andato nella sala arcobaleno ,così si chiamava la stanza dove teneva tutti i suoi progetti,ne ha presi un po' e altri ne ha stracciati ,magari ridendoci sopra. Li ha piegati alcuni ,arrotolati gli altri e mentre si dirigeva all'uscita si guardava attorno con malinconia. All'uscita era quasi indeciso se guardasi indietro ma lo ha fatto indugiando a lungo.
Poi è andato ai confini del castello e senza aspettare la catastrofe e con un tuffo nel cuore , è proprio il caso di dirlo, si è buttato giù planando piano piano verso la terra.

Il sognatore sta atterrando.



Andrea A.

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