domenica 17 gennaio 2010

sherlock Holmes by guy ritchie


Visto ieri in una orribile sala con sedie strappate, odori orridi e adolescenti su adolescenti con la mia combricola che aumentava prepotentemente l'età media, finalmente ho potuto godermi la pellicola con la magia della sala cinematografica. che poi io sta magia non la sento: capocce che si muovono , posizione dello schermo mai ottimale per non parlare dell'audio. Insomma tutta roba che distrae ma anche QUELLA sala ci ha messo del suo.
A parte le polemiche introduttive, direi di aggiungerela mia tra le ennesime critiche che potete leggere un po' dappertutto in rete.
Intanto che si sappia: sono un grande estimatore delle storie di sherlock holmes, fin da adolescente ho letto sempre con grande passione i racconti e le storie del detective inglese. Ho visto i film e buona parte della serie a telefilm. Quindi, quando ho letto i giudizi in giro ho storto il naso e nonostante un po' dappertutto abbia sentito che quello di Ritchie era un bel film, non mi sono fidato. Sherlock nei libri viene presentato come un distinto signore molto british, un perfetto gentiluomo molto distaccato, cortese ed educato ma molto freddo con le donne ed interessato solo a tutto ciò che riguarda stranezze che possano ricondurre al crimine. Alto, esile con dei penetranti occhi grigi e un naso aquilino. Già da questo Robert Downey Jr. c'entra un cavolo. Come il resto del film c'entra poco con le storie di Arthur conan doyle.
Bisogna dire Jude Law nella parte del dottore ci sta molto bene. La storia ve la risparmio, la potete leggere ovunque e poi finirei per spoilerare, parliamo invece della regia. Ritchie non fa un gran prodotto: alla fine prende il personaggio classico, lo diluisce con tanto tanto die hard, tanta ironia e simpatia che va di moda in questi anni e ne fa una americanata affatto spiacevole che rende i personaggi godibili e divertenti. Due amiconi legati assieme ma dannatamente poco vittoriani nonostante poi l'atmosfera lugubre di una Londra tardo ottocentesca ci stia molto bene. Molto bello il personaggio di moriarty che fa presagire per un futuro film (ma tanto si sapeva), dannatamente affascinante nella imperscrutabile oscurità che l'avvolge.
Un personaggio nuovo (ora mi sfugge il nome), la spia per cui holmes prova una infatuazione (sacrilegiooooo!! holmes era il misogeno supremo!) e tante ma tante piccole licenze (oltre a quelle già dette) che rendono il film una cosa a se.
La regia è insipida, il regista gioca a fare il grande ma alla fine fa il suo lavoro e a volte anche senza tutta questa bravura, per me non ha saputo gestire benissimo alcune scene importanti che ha reso poco comprensibili e una sensazione, lunga tutto il film, di andare di corsa come un film d'azione, che sia chiaro effettivamente è.
Insomma, lo consiglierei ad un amante dello Sherlock originale? Si , in quanto con il detective della letteratura ha poco a spartire e non storcerete neanche il naso per questo.
Il finale mi ha un po' deluso, questo lo ammetto perché

(spoiler) il cattivo s'è ammazzato da se (fine spoiler)


come giudizio gli do:

2 holmes è mezzo su 5 per la fedeltà

3 spielberg su 5 per la regia

4 gnocche su 5 per le donne del film (ma solo perché kelly reilly ha un bel viso ed è roscia, mezza roscia, nel film)

per chi vuole vedersi bei film consiglio:

quelli con basil ratbhone, anche se il peso del tempo si fa sentire

"il fratello più furbo di sherlock holmes" bellissima parodia con Gene Wilder, Marty Feldman e una seCsissima Madeline Kahn

i telefilm con lo sherlock più bravo e credibile di sempre: Jeremy Brett

4 commenti:

Giulio GMDB© ha detto...

Veramente Sherlock Holmes non era proprio un distinto gentiluomo... Da quello che ricordo dei libri letti anni fa, era anche un accanito fumatore d'oppio e in alcuni casi molto stravagante. Trovo che nel film, pur esagerando un po', il personaggio lo abbiano azzeccato parecchio (tranne in effetti per la donna)

Per la questione cinema: scegli di andare una sera in settimana e vedrai che non troverai casino e ragazzini rompiballe.

Andrea ha detto...

quel che dici è giustissimo, ma più che accanito fumatore d'oppio era accanito fumatore nonché consumatore di droghe per combattere la noia dell'esistenza nei periodi senza lavoro. insomma un grande depresso. Lui era estremamente distinto in vita pubblica quanto trasandato nella vita privata, sempre molto professionale e gentile. Un vero gentleman.
Le famose lettere VR (non ricordo di quale caso) scritte sul muro a colpi di revolver sono fedeli, ma non credo siano messe nell'ordine cronologico dei libri. Il cane non c'è mai stato e watson non è mai stato un giocatore. insomma ritchie ha intrugliato parecchio, senza contare tanti piccoli particolari. insomma è liberamente tratto dai libri ma alla fine è venuta una cosa decente.

Bastian Cuntrari ha detto...

Non andrò a vedere il film soprattutto perché, dai trailer che propinano, vedere Holmes che zompa da una casa all'altra come una scimmia - scusami - ma proprio non mi va.
Che vuoi farci, io sono - purtroppo - legata al classico Holmes... probabilmente per questioni anagrafiche (sigh!).

E comunque, non è completamente esatto che fosse un "misogino supremo".
Non so chi sia la spia femminile del film, ma in "Scandalo in Boemia", Sherlock si infatua di Irene Adler, che più volte definirà "la donna", intendendo - con quell'articolo determinativo - sottilinearne l'unicità e l'eccellenza: qui.

Andrea ha detto...

bastian: si lo so benissimo, ma a parte irene non ha mai e poi mai voluto manifestare affetto per una donna perché per lui, come per poirot, distraggono.

per il resto guarda, t'assicuro che non è sherlock holmes che troverai nella pellicola. come ho detto c'entra poco :)