sabato 16 ottobre 2010

Rivendico i miei diritti sui froci

Questo post giace nella mia cassetta delle bozze fin da giugno di quest'anno. Tra impegni, pigrizia e soprattutto tanti dubbi su come sarebbe stato preso mi son sempre chiesto quando mai l'avrei pubblicato e soprattutto se sarei riuscito a comunicare appieno le mie opinioni senza travisamenti.
In estate non è accaduto molto ma l'importanza di quel poco mi ha fatto cambiare il modo di approcciare a certe cose.
Quindi con un po' di modifiche sul post originale, ché era bruttino invero, posso con calma parlare di questo argomento che reputo importante.
Dalla prima stesura di questo post ho aspettato "una buona occasione" ovvero un motivo di cronaca che parlasse dell'omosessualità e che la mettesse alla berlina, ma purtroppo tante, troppe ce ne sono state e credo che avrei solo scelto un momento emozionalmente forte da sfruttare e questo post sarebbe finito tra i politically correct alternativi, subito dimenticabili e scritti solo per far bella impressione col prossimo o coll' ipocrita di turno.
Quindi senza introduzioni di cronaca, o altro dico apertamente che rivendico il mio personale diritto di mandare affanculo i gay, maschi o femmine che siano esattamente come ci mando qualsiasi eterosessuale.
Rivendico il diritto di sentirmi a disagio se li vedo pomiciare davanti a me esattamente come mi infastidisce vedere la coppietta pomiciona (lui e lei) che mi infesta la biblioteca e che nell'atto di travasarsi saliva da una bocca all'altra emettono fastidiosi rumori gutturali che fanno più pensare ad uno scarico intasato che a Romeo e Giulietta... (vabbè, un po' di rosicamento c'è, ma pomiciare davanti ad uno senza curarsene è pure esibizionismo).
Insomma io voglio trattarli alla stregua di qualsiasi altra persona, basta co' sta storia che in quanto gay sono più sensibili, più "questo" e più "quest'altro". Sono persone come noi, SONO NOI e non un clone venuto male. Sono puliti, sporchi, intelligenti, stupidi, stronzi come qualsiasi altro eterosessuale e vi dirò di più che a me onestamente anche fare la divisione tra gay ed etero mi secca perché mi pare di dover fare una sorta di precisazione superflua.
Questo non lo dico perché io sia un sostenitore di chissà che diritto, anzi vi dirò che il gay pride per me è una baracconata ( adesso immagino che entro una settimana lo scooter mi sarà bruciato sotto casa) non perché non possa essere importante ma perché la vedo come una carnevalata a cui l'unica lancia che spezzo in suo favore è quello di non avervi mai preso parte. Ok, ci si diverte, ci si traveste si sfila per il centro ed è una sorta di grande festa. Ok, i partecipanti sanno prendersi in giro, son simpatici e tutto quello che ve pare ma invece di una sfilata per le vie di Roma, una bella manifestazione di una settimana con spettacoli, mostre e tutto ciò che di culturale ci può essere fatto da persone gay no? Troppo impegnativo far vedere che esistono artisti gay che fanno le stesse cose di persone di gusti diversi? Troppo impegnativo far qualcosa che dimostri che non c'è nulla di differente rispetto ad una qualsiasi manifestazione tipo "roma estate" e non sono i mostri che negli anni '80 li tinteggiavano come mostri dediti al sesso contro natura?
Poi anche sta cosa che in base ad una preferenza sessuale bisogna etichettare la gente.... io sono appassionato di cioccolata ma mica mi son mai sognato di bisfrattare la gente che non la può soffrire o ne è allergica. Il paragone è cretino? Forse è intelligente invece giudicare un uomo che bacia un altro uomo? O una donna che bacia un altra donna? E magari solo perché una chiesa che per millenni a massacrato chiunque gli facesse scomodo la pensava in maiera differente (lo slogan apple nel '500 probabilmente sarebbe stato :" think different..... and die!" )
Anni fa trovai su un sito che, non ricordo se fosse repubblica, il corriere o chissà chi (e che naturalmente google che indicizza tutto non mi riesce a trovare visto che non ricordo il nome), era morto un famoso attivista gay, uno di quelli che già faceva le manifestazioni per i diritti negli anni '70 quando non era uno scandalo dichiararsi, di più! Ebbene in una intervista il giornalista gli chiese cosa voleva con le sue manifestazioni e lui semplicemente rispose: "nulla, solo il diritto di andare a far la spesa come qualsiasi massaia e come qualsiasi massaia lamentarmi della routine della vita di coppia".
 Secondo me è qui il punto, i gay hanno gli stessi diritti di tutti, semmai non bisogna combattere per averli perché già ci sono ma combattere contro chi glieli nega di continuo e chi protegge questi "difensori" dell'eterosessualità.
Sia chiaro che il qui presente non è esente da preconcetti, a volte mi è capitato che un gay ci provasse con me, e ho avuto i miei bei moti di repulsione che mi hanno anche provocato seri dubbi se fossi razzista. Sono giunto alla conclusione che il mio è anche un retaggio che è iniziato fin dalla nascita (padre militare, quartiere fascio, ambiente bigotto e soprattutto infanzia negli anni '80).
In fondo io non sono ne pro ne contro e non mi vedrete mai a una qualsiasi manifestazione sull'argomento perché sull'argomento non ho nulla da aggiungere oltre quello appena scritto, anzi direi che non me ne frega nulla perché sono persone fatte di carne e sangue come me e se devo giudicarle, insultarle, provare antipatia o altro non mi serve certo la scusa che siano di gusti sessuali diversi dai miei.
Oddio, un po' di antipatia per le gay donne ce l'ho: sono delle terribili concorrenti nel rimorchiare....

4 commenti:

Giulio GMDB© ha detto...

Il discorso per me è sempre molto semplice: la tua libertà finisce dove comincia quella dell'altro.
Se uno è gay, il fatto di per se non mi crea alcun problema. Se lui rispetta la mia eterosessualità io rispetto la sua omosessualità.
Come te non sopporto chi usa in maniera distorta il suo modo di essere (sesso, religione, politica) come scudo per evitare qualsiasi critica.
Ti da fastidio l'esagerazioni del gay pride? Sei omofobo. Critichi il comportamento estremista di un ebreo? Sei antisemita. Non sei "buonista" sempre e comunque? Sporco fascista.
E così si chiude il dialogo...

Andrea ha detto...

hai scoperto un altro aspetto importante. quella sorta di buonismo che è anche peggio del buonismo stesso. trattasi, almeno per come lo intendo io, di finto rispetto per gli altri ovvero egoismo mentale: io DEVO abbracciare la tua filosofia altrimenti sono in qualche modo razzista od ottuso. Come ho detto non mi piacciono gli uomini ma questo non significa che per me non possano esistere le coppie gay. Ebbene conoscevo un ragazzo che anche se con gusti diversi dai miei sì arrabbiava se io dicevo apertamente a me non piacciono gli uomini, come se implicitamente dicessi che c'era qualcosa di sbagliato o che lui fosse un cesso. Insomma in quest'ultima cosa si comportava come una donnetta..... la verità, caro mio, è che l'avere una certa apertura mentale è uno sforzo che non tutti si possono permettere.

Anonimo ha detto...

Sono capitata per caso in questo articolo...sono lesbica e la questione mi riguarda da vicino. Diciamo che in linea di massimo condivido alcuni aspetti che hai riportato e soprattutto il concetto di "combattere contro chi gli nega diritti di continuo e chi protegge questi "difensori" dell'eterosessualità."

Per il resto di certo il contesto sociale e familiare in cui cresciamo ci influenza molto nel bene o nel male, ecco anche perchè ci sono tante persone che nascondono la propria omosessualità addirittura facendo famiglia ma avendo poi l'amante dello stesso sesso.
L'omosessualità è sempre esistita e sempre esisterà, è una distorsione storico- ideologica non ammetterla e spero in un futuro si possa creare un'armonia delle differenze nel nostro paese e soprattutto non negare la felicità di nessuno che sia etero, omosessuale, di colore ecc...perchè parliamo semplicemente di essere felici e stare bene con se stessi e con gli altri..

Andrea ha detto...

intanto benvenuta :)
grazie per l'intervento :)