domenica 31 luglio 2011

le leggende di lupo solitario 1: come l'ho vissuto

prologo

le Leggende di lupo solitario è diviso in cinque volumi belli corposi ma non sono cinque storie ma in realtà sono ben dodici. Questo perché i volumi editi da Armenia sono una raccolta della originale dozzina pubblicata negli anni '90 e che qui in Italia sono arrivati solo fino al volume cinque ( Gli artigli di Helgedad).
A prescindere da tutto è doveroso dire un paio di cose sulle edizioni in mio possesso: non ho ancora aperto ne sfogliato i volumi successivi al primo anche se in mio possesso da oltre un anno ma devo dire, leggendo il primo che raramente mi è capitato di avere tra le mani edizioni fatte veramente coi piedi e in maniera così approssimativa come questa. La cosa se fosse una edizione economica da 3-5 euro non presenterebbe problema ma questa è da quindici (15) e rotti e solo perché all'epoca sfruttai lo sconto della libreria on line la pagai di meno.

Errori di ortografia: Holomgard al posto di Holmgard, Lupo solitario che nel terzo libro torna per un istante Lupo Silenzioso come nel primo ecc ecc e tanti piccoli errori che sembrano più dovuti alla distrazione durante le fasi di correzione della bozza di traduzione che altro. Senza contare la qualità della carta sul giallino itterizia e la impaginazione con le lettere mezze sbilenche oppure con i bordi appena sufficienti a contenere quanto scritto. Sia chiaro che a me fa anche piacere poter leggere tutti i 12 libri tradotti in italiano e raccolti in una antologia come questa ma almeno un po' di cura per il prezzo che si paga uno se l'aspetta! Anche il più infimo degli oscar mondadori è ben più curato!

Uno uguale a tre

Come ho detto il primo libro raccoglie più libri, precisamente i primi tre ( di cui io posseggo i primi due originali degli anni '90) che sono:
1) L'eclisse dei Ramas ( Titolo italiano libro singolo degli anni '90: Il massacro dei Ramas)
2) La porta dell'Oscurità ( Titolo italiano libro singolo degli anni '90: L'invasione)
3) La Spada del Sole

Devo ammettere di essere stato molto combattuto su come parlare di questo librone: parlare dei singoli libri in esso contenuti oppure solo globalmente? Spoilerare qualcosa? Alla fine mi son detto che non sono un critico e come viene viene, il resto chissene!
Inizio con il dire che questi libri sono il romanzo dei librogame di Lupo Solitario, eroe che mi ha fatto avvicinare a questo genere cartaceo oramai quasi estinto e che belle discussioni costruttive provoca sul sito dedicato ai libri gioco. Io amavo molto questo personaggio, tampinavo il mio libraio di fiducia per sapere quando sarebbe uscito il volume successivo e ricordo ancora quando lui dopo mezz'ora che chiacchieravo su quando sarebbe uscito, con una occhiata furba mi fece vedere uno scatolone sotto il bancone chiedendomi se lo aiutavo ad aprirlo. Quando lo aprii scoprii che conteneva il numero 9 fresco di stampa che per tanti mesi avevo aspettato, forse anche più di un anno! E mi fece aspettare ben mezz'ora! ( 'sto stronzo)
Senza contare le innumerevoli volte che leggevo ogni volume e che punto di riferimento fosse per me nel panorama dei librogame di allora: praticamente nessuno mi pareva all'altezza per storia ed intelaiatura dei paragrafi.

Si ma come è?

 Leggere quindi il romanzo era una grossa sfida: Lupo Solitario non era un personaggio di vita propria ma era me, era chiunque leggesse la storia sul librogame perché per stessa natura di questi libri era il lettore stesso ad essere il protagonista quindi come sarebbe stato il personaggio con vita propria?
Questo è stato il primo vero trauma: il ragazzo viene infatti descritto a volte come un babbeo manovrato da entità più grandi di lui. Soprattutto tra il primo e il secondo volume poi dopo una "anomalia" nel terzo che scoprirete solo leggendo diverrà sempre più indipendente.
Naturalmente per rendere la storia interessante dever e grant, quest'ultimo pare sia quello che ha veramente scritto il romanzo con l'aiuto e la supervisione di Dever, l'autore originale che tra l'altro ho conosciuto al Lucca Comics 2010, hanno aggiunto un po' di personaggi: In primis Alyss che è la burattinaia dei primi due volumi, Qinefer, altro personaggio femminile mai visto ma che a volte ruba la scena a Lupo Solitario o almeno sembra destinata a questo e soprattutto un massiccio impiego del mago traditore Vonotar *.
Altra cosa importante da aggiungere è che in terza pagina c'è una nota ai lettori che ricorda che l'edizione presente è un po' differente da quella originale a singoli volumi, infatti pare che Dever e grant abbiano un pochino modificato lea storia di allora facendone una stesura con alcune differenze: questo da un lato spiegherebbe pure perché certi passaggi non li ricordavo anche se a dire il vero essendo passati oltre quindici anni penso che questo sia il problema minore. Invece un problema bello grosso è l'intelaiatura del romanzo: i librogame di Lupo Solitario praticamente partono dal secondo romanzo: "l'invasione" o la "porta dell'oscurità" se preferite, quindi il primo libro narra una storia praticamente inedita rispetto al passato e si vedono parecchi dei retroscena che mai prima si era accennato. il secondo e il terzo invece devono fare i conti con libri esistenti e cioè i primi due librogame originali ( " i Signori delle Tenebre" e " traversata infernale" ). Questo è il nodo di tutta la storia: gli autori non sono riusciti a conciliare bene i personaggi modificati dal romanzo con quelli esistenti nei vecchi libri. Questo crea uno "scompenso" ad un  appassionato come me e anzi dalle discussioni avute sul sito di cui sopra ha generato ben peggio tra gli appassionati che non hanno affatto gradito il lavoro di Dever. A parte il carattere del personaggio, secondario, e l'infilarci a forza altri comprimari che divengono alla fine semplici controfigure che scompaiono poco dopo e pare abbiano solo la funzione di aumentare il numero di pagine, il grosso problema viene con quelli principali come Vonotar dove nel romanzo ha poteri immensi mentre nella storia originale no e lascia veramente l'amaro in bocca vedere certi comportamenti che non ti spieghi a meno che non si siano letti i vecchi libri. Un esempio è (scusate la mezza spoilerata) nel terzo libro: praticamente il mago traditore osserva sempre tutto dall'alto svolazzando tranquillamente ( solo nel romanzo) e poi, dopo uno scontro, per sfuggire a Lupo solitario usa dei trucchi da baraccone come nel libro originale. Insomma cose che rovinano il ritmo del libro come il tentativo di usare diversi stili: a volte ci sono delle battute da humor inglese (quale Dever è), poi si torna ad una narrazione classica, poi si tentano improbabili voli pindarici con descrizioni metaforiche che ho trovato caotiche, come la descrizione dei combattimenti. L'unica lancia che spezzo a favore degli autori è il non sapere quanto è stata fedele la traduzione, ma se è stata fatta con la stessa cura dell'impaginazione di cui parlavo sopra allora tutto si spiega e Dever è innocente.
Ora: vale la pena perdere tempo su questo libro o collana?
Se siete amanti di Lupo Solitario credo proprio di no: al limite potrete prenderli per poter dire di avere anche questi nella vostra collezione (anzi a tal proposito sbrigatevi a comprare i librogame che pare che la e.elle abbia deciso di sospendere di nuovo la pubblicazione).
Se invece non avete mai letto nulla forse potrete trovarlo interessante anche se poi come fantasy devo dire che c'è di meglio, anche perché bisogna dire che Dever ha creato di suo pugno il mondo del Magnamund in cui si svolgono queste vicende con grande acutezza e tutta la storia che c'è dietro mi ha sempre interessanto ma almeno in questo primo volume non traspare. Spero possa palesarsi nei prossimi volumi.




 *I più maligni diranno che sto prestando il fianco a dimostrare scientificamente che la mia demenza senile si è manifestata già in tenera età ma non so per quale motivo ma per anni Vnotar io l'ho pronunciato, scritto, parlato e combattuto sui librogame con il nome di Vonatar. E aver scoperto che il suo nome non è così come l'ho sempre pronunciato da oltre 20 anni mi crea parecchi scompensi.

Nessun commento: