martedì 9 agosto 2011

Il colore della magia, di Terry Pratchett

Nota: volevo fare una recensione uguale a quella fatta su anobii ma alla fine mi son deciso a scriverla ex novo.

Questo libro è il primo che ho letto di pratchett e pare sia il meno dello di quelli "partoriti" da questo autore. L'ho letto subito intanto per motivi cronologici e anche perché, come detto non essendo il migliore mi son detto: se mi piace questo che a detta di molti non è granché con gli altri ( ne ho già tre presi per scommessa con me stesso) pensa i successivi!
La storia è incentrata sul mago fallito Scuotivento e su un turista sognatore ed a modo suo romantico chiamato Duefiori. Quest'ultimo è un turista molto particolare anche perché è il primo in assoluto su quel mondo fantastico e assurdo che è il Mondo Disco.
Leggendo la storia farete la conoscenza di tutto il classico repertorio che si trova nei libry fantasy: principesse gnocche da paura, spade fatate, barbari, troll e chi più ne ha più ne metta. Ci sarà anche un bagaglio particolare che tanto mi ha ricordato la cassa porta robot dei cattivi di calendar man: mi chiedo se non ci sia attinenza.
Naturalmente ci sarà anche tanta tanta magia, direi a secchiate! Solo che sarà molto differente da come la si immagina, infatti la magia non solo ha un "colore" ma vive di vita propria e a volte gli incantesimi ti si infilano a forza in testa! Altro non dico perché potrei rovinarvi la lettura però sappiate che la storia per quanto particolare in quanto il tema portante sono le avventure dei due protagonisti, vive soprattutto con la descrizione e soprattutto con la familiarizzazione di quello che è il mondo disco e di come pratchett tanto bene lo descrive e lo particolarizza. Ora che avete tutti gli ingredienti aggiungeteci tanta ironia e anche tante situazioni in cui le cose non vanno come ci si aspetterebbe e mescolando assieme otterrete per solidificazione questo libro che è un preludio a quello che ci aspetta e che a quanto pare, continuerà in "Eric", altro libro di Pratchett. Almeno da quello che riporta l'ultima pagina del libro.
Questa recensione verrà aggiunta a quella già esistente fatta da me su anobii.

Nessun commento: