sabato 20 ottobre 2012

recensione fuori tempo massimo: Tin Tin e il segreto dell'Unicorno

Voi ve lo aspettereste mai di comprare un veliero in un mercatino litigandovelo con un tipo eccentrico che lo vuole fare suo a tutti i costi e in base a questo vivere i successivi 100 minuti circa di film pericolosamente sfidando la vita? No? Allora voi non siete Tin Tin e soprattutto non avete un ciuffo buffo e un cane che ve lo invidierebbero tutti.


La storia si basa sul segreto dell'Unicorno, un modellino di veliero che pare nascondere un segreto importante che qualcuno vuole a tutti i costi senza farsi troppi scrupoli sulla vita altrui.[...]


Tin Tin appassionato di queste cose, ne diviene proprietario e da lì inizieranno le sue rocambolesche avventure che lo porteranno in giro per il mondo in tantissime location realizzate in computer grafica in maniera che mi ha stupito. Non sono un esperto di queste tecniche ma la cosa mi ha lasciato senza fiato: una grafica e una animazione che più volte mi ha lasciato perplesso su cosa stessi vedendo: personaggi veri oppure "finti". Ok, è stata usata la tecnica del motion capture: una tuta con tanti sensori su un attore che rileva ogni più piccolo movimento e li riporta all'alter ego digitale. I sensori sono talmente tanti che stanno anche in faccia a volte.

Film che è ben fatto non solo tecnicamente ma anche come storia anche se qualche sboronata esce fuori ogni tanto e tradisce un plot un po' per bambini ( io vi dico solo: tenete d'occhio il rutto del capitano). Sicuramente l'avere due produttori come Steven Spielberg e Peter Jackson con il primo a dirigerlo alla regia si è fatto sicuramente sentire.

Infatti del film è soprattutto bella la trama anche se... la storia è stata adattata un po' alla indiana jones. Infatti avremo tutti gli elementi cari ad indy ( tranne i nazisti): idrovolanti, misteri assortiti, personaggi pericolosi, carri armati e fughe rocambolesche in moto ( ma niente nazisti).
Oltre a Tin Tin che non è un personaggio odioso perché un po' sfigato, un po' d'azione, un po' acculturato e altri un po' sparsi ( insomma un po' dottor Jones) c'è anche il suo simpatico cagnolino che a volte pare essere stato compagno di stanza all'università con Rubbia tanto è intelligente.

il primo cane piccolo di taglia che non solo non rompe l'anima ma si rende anche utile

Completano il quadro un capitano beone, una coppia di poliziotti totalmente pirli e un cattivo che fa paura soprattutto nel primo tempo.

Capitan Findus prima di diventare ambiguo negli anni '80 su una nave piena di bambini


 
Anche le musiche fanno il loro sporco lavoro ma se ci fate attenzione si nota una cosa: anche quelle paiono fare il verso ad indiana jones.
Il film purtroppo si affloscia proprio sul finale quando la tensione e il ritmo è stato tenuto alto per quasi tutto il film, anzi forse il problema è proprio questo. Però resta una storia godibile e bella da vedere.
Io lo consiglio e gli do come voto 4,25 ciuffi buffi su cinque di voto

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