mercoledì 16 ottobre 2013

sincroniziamo gli orologi... (cit.)

Una delle cose che il cellulare ha fatto crollare in questi ultimi anni (oltre la pazienza di chi sta parlando e il tuo interlocutore senza dire né a né ba, si gira per rispondere senza più filartisi fino alla fine della chiamata) è la vendita di orologi. Ben prima dell'avvento degli smartphone (con cui oramai ci si fa di tutto), nell'era in cui (il cellulare) sembrava dovesse diventare talmente piccolo da perdertelo da quel buchino della tasca dove erano passate sia le 100 che le più preziose 500 lire (che poi a oltre 10 anni dall'entrata in vigore dell'euro ancora rimpiangiamo), l'orologio fu uno dei miei sogni bagnati da neo ventenne[...]

L'orologio in verità è stato un grande status symbol che ha visto, almeno a mio parere, il canto del cigno a metà anni '90 con la sector che dominava la scena con le sponsorizzazioni delle imprese sportive dell'indimenticabile già dimenticato Patrick de Gayardon. Pubblicità che funzionava visto che erano una scusa per far interessare uno young Blubbo dei loro modelli che, all'epoca, erano di un intrippante fuori dalla grazia di dio. Tra tutti i modelli dai prezzi proibitivi, l'unico che potei permettermi pagandolo all'epoca una cosa esagerata (per me) era l'alutek 150.

400 sacchi....buttati...... 
Orologio di cui mi pentii molto in fretta, giace non usato in uno dei cassetti da anni. Questo coso infatti aveva un grande problema.

Di positivo aveva che era padelloso (cioè enorme) come tutti gli orologi fighi che si rispettino, aveva una forma ad oblo che era una cosa abbastanza moderna che esponeva totalmente il vetro minerale a qualsiasi oggetto centrasse il mio polso mentre mi muovevo; vetro che scoprii essere di una resistenza eccezionale. Gli "SDENG" dati contro la ringhiera di metallo della biblioteca Boaga di ingegneria erano all'ordine del giorno e quel vetro non mostrava neanche una scalfitura minuscola nonostante l'attenzione che mettevo nel guardare se fosse rimasto offeso (mentre sudavo freddo all'idea di possibili scheggiature). impermeabile abbastanza da usarlo in piscina o al mare di contro la batteria durava appena due anni, a volte anche uno e mezzo (dipende anche da quanto vecchia è la batteria che ti mette  l'orologiaio). Quasi tutto in alluminio che lo rendeva meno pesante dei fratelli in acciaio ma delicato in caso di caduta: le ammaccature rimanevano tutte.
Il problema grosso era, incredibile a dirsi, il cinturino. Uno dei motivi che mi spinse a farmi un modello simile era appunto la mancanza di un cinturino di plastica troppo delicato per i miei gusti. Ebbene questo, in metallo aveva il perno che si rompeva SEMPRE all'attaccatura della cassa facendo fare all'orologio voli inaspettati. Per fortuna sempre in luoghi dove fosse facile recuperarlo. Alla terza volta in 4 anni mi sono rotto le balle anche perché l'orologiaio sector ufficiale dove andavo non aveva questo ricambio (!!!) ma dovevo andare alla sede (dall'altra parte della città). Insomma ho cercato di usare il mio vecchissimo e robusto (ma rovinato) casio aw 20 il più possibile.








Era un muletto che ho usato tantissimo nella corsa per tenere i tempi nonostante gli ultimi anni dovetti tenerlo sempre in mano per la rottura totale del cinturino (maledetta plastica).

Poi anni di cellulari che mi hanno evitato la seccatura di portarmi roba al polso, tra l'altro molto fastidiosa con l'abbigliamento da motociclista che ero divenuto nel frattempo,  non mi hanno mai fatto rimpiangere la scelta.
C'è riuscito lo smartphone con la teatralità che serve per sfilarlo dalla tasca dei pantaloni (soprattutto se hai la custodia in silicone (e questo la capisce solo chi ce l'ha) e per la discrezione, ché ogni volta mettere mano alla chiappa solo per vedere che ore sono è pure imbarazzante.
Quindi dopo un periodo di tentennamento mi sono deciso a dare una occhiata su amazon alla sezione orologi e.... sono sgorgate lacrime di sangue!!!
Hanno una enorme collezione di orologi vintage casio però con le tecnologie odierne che significa prezzi bassi, bassissimi e durata della batteria eccezionale (anche 10 anni a volte).
Naturalmente io essendo il re della pippa mentale ci ho messo MESI per scegliere un modello anche perché vedere il modello "X" che da rEgazzino, alla vetrina dell'orologiaio vicino casa nel '84, ti faceva sognare con i suoi fantastici cronometri o altra roba e i sui bip ogni volta che premevi un pulsante, ad un prezzo che allora era da rene di buona qualità, ti fa fare un tuffo al cuore con annessa musichetta di violino triste che il neurone vintaggio ti suona a tradimento. Soprattutto pensando che adesso costano una infiocchettatissima.
Quindi dopo lunghissima e ponderata scelta, rimanevano due opportunità: farmene una 40ina, così per non sbagliare, o sceglierne alcuni da eliminare in girone diretto quando qualcosa non mi convinceva. Così tra modelli ad energia solare, fasi lunari, maree e altre amenità varie ho deciso di prendere un modello che conciliasse pulciaraggine (so' sordi), fascino antico (il richiamo del display digitale), aspetto serio (il fascino dell'analogico) e tutte quelle funzioni che non userò mai ma che il ragazzino dentro di me voleva, pena il rompermi le balle coi rimorsi non appena fosse arrivato.

quindi ecco che vi presento il nuovo acquisto amazoniano:


   

Casio Collection AQ-163W-7B1VEF

Rispetto alla foto, dal vero è molto meno padelloso di quello che appare. Il display si legge bene e ha tutte quelle funzioni stupide che fanno felice l'infante che è in me. C'era la versione a quadrante nero e numeri chiari che è da sturbo ma:

a) costava 10 carte di più.
b) da qual che ho sentito pare si legga male con poca luce.


BOCCIATO!!! a malincuore...


Il manuale istruzioni è un discreto mattoncino e la confezione non è proprio eccezionale (scatoletta di cartone).
Ho conciliato la mia allergia al cinturino di plastica con la scusa che questo è in resina, è abbastanza fashion ed a differenza di tutti gli orologi casio con velleità sportive ha le scritte delle funzioni dei pulsanti sulla cassa e non davanti (cosa un po' desueta ma con un quadrante del genere era un po' un casino e poi vogliamo mettere il fascino del minimalismo?)

Insomma: "TESSSSSSSSSSSSSSSSSSSSOROOOOOOHHH"? Mmmmmh sì, abbastanza. Leggero, pratico e comodo con le lancette fluorescenti che almeno da questa prima notte si son lette molto bene a qualsiasi ora- Prova fatta involontariamente visto il mio, oramai, leggendario, sonno agitato e continuamente spezzato che mi fa assomigliare nelle ore di veglia ad un rimbambito.

La batteria ha una durata di circa due anni ma vabbè, di solito coi casio le aspettative sono rispettate.

Di curioso c'è che contro mio ogni pronostico da stamattina controllo molto più spesso l'ora di quanto non abbia fatto negli ultimi anni da quando non ho più un orologio al polso. Non credo sia un effetto new toys e spero solo di non dimenticarmi da qualche parte galaxy perché a medio periodo non ho assolutamente intenzione di rifarmelo.

1 commento:

Giulio GMDB© ha detto...

Sempre stato appassionato di orologi non riesco a stare senza. Guardare l'ora sullo smartphone non ha la stessa praticità di farlo girando solo un po' il polso. Quello che devo dire è che negli anni sono passato da quelli ipercomplicati con 1000 funzioni a quelli molto più semplici, in genere analogici, sempre sportivi e con cinturino rigorosamente metallico o, al massimo, in gomma...