domenica 1 marzo 2015

Palla lunga e pedalare! (cit.)

Una immagine figurata che descrive bene il mio stile di vita è sicuramente una persona che cammina per strada però andando all'indietro. Insomma vado avanti tenendo sempre ben fisso il mio passato che diventa un onnipresente realtà che mi impedisce di guardare avanti il futuro. In questi anni ho cercato di girarmi e di ricominciare a camminare come si dovrebbe. Credo di esserci riuscito perché ho scoperto una nuova e inaspettata emozione: la paura. La paura di quello che hai davanti e non ti aspetti, del doverti confrontare con le realtà della vita che diciamoci la verità non sono sempre piacevoli.[...]

Paura perché in fondo la realtà è che questa situazione prolungata nel tempo non mi ha mai permesso di crescere realmente e di farmi diventare l'uomo che invece dovrei alla mia età. Insomma l'incertezza per il futuro, quella del dovermi confrontare e dover ottenere risultati concreti come al lavoro (non vi dico i primi tempi "che comica") e soprattutto quella del dover creare la mia vita si è concretizzata negli ultimi tempi nel panico del non saper cosa e come fare certe cose. Paura che mi ha bloccato finché anche spinto da diversi amici non mi sono un po' "buttato" ché se non lo fai quando impari? Quando ti sblocchi?
Insomma anche in questo sono cambiato anche se c'è ancora qualcosa che non mi torna e non va. ci sono alcune cose che, ad esempio mi dico: "così non vanno, devo proprio cambiarle", però poi non lo faccio, eppure coscientemente le penso, le soppeso e ritengo che sono da sostituire con altre cose, comportamenti o stili di vita. Mo perché questa pippa mentale? Perché se questi pensieri se in alcune persone scatenerebbero reazioni da cambio di vita radicale, a me rimangono sempre un po' distanti e impalpabili e non posso non chiedermi il perché: mancanza di palle? Mancanza di stimoli al cambiamento o semplicemente l'onnipresente paura di dover abbandonare quella che è una vita che non mi piace ma è l'unica in cui ho un minimo di equilibrio? Che poi, oh; ma lo sai quanta cavolo di gente cambia vita ogni giorno e vive più felice? Sarà che l'angoscia di non vedere cosa mi può riservare il futuro mi angoscia ma in fondo non si vive anche di sogni da realizzare? non si vive anche inseguendo stoicamente un sogno? Allora sarà che non ho sogni del genere da realizzare? La risposta non la dico ma la conosco fin troppo bene. Sapete, credo che mi faccia paura più l'idea del cambiamento che il cambiare in sé. Un po' come quando ti devi tuffare in mare e ti fai le fisime sulla temperatura e profondità dell'acqua. Allora se puoi ti immergi un po' alla volta, oppure ti tuffi e basta con uno " ma sti cazzi!" ben presente in testa mentre lo fai. Cosa che dovrei tenere sempre presente nella mia testa.

In realtà uno "sti cazzi!" l'ho già fatto dando le dimissioni e scegliendo o meglio decidendo di tracciare un percorso diverso per la mia vita. Mi rimane il dubbio se l'ho fatto perché esasperato dal lavoro (molto molto probabile) oppure perché quel lavoro mi andava stretto (altrettanto probabile). In qualsiasi caso invece che bloccarmi sul dubbio mi tocca impegnarmi per realizzare l'alternativa perché mi merito di meglio e questo non significa che ci sarà una giustizia divina a premiarmi ma dovrò mettermi a lavorare alacremente e "investire su me stesso". Termine che ultimamente uso spesso.

Mo perché tutta sta manfrina? Lo scopo è duplice: fare outing sul fatto che sono un indeciso/ insicuro cronico e dal momento in cui lo dico farmi la promessa del mai più così che è ora di darci un taglio con le acconciature alle bambole. Insomma un modo artigianale e forse ingenuo di creare uno spartiacque tra quello che ero e quello che voglio diventare.
Come voglio diventare? Non lo so ma sicuramente diverso da come sono ora.

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