domenica 5 aprile 2015

io e il mio futuro distopico

Periodo fertile questo sotto il punto di vista delle pippe mentali. Non faccio altro che chiedermi e richiedermi le stesse cose cercando di trovare la risposta. In realtà la risposta c'è ma ho la sempre più forte sensazione non la voglia accettare perché non mi piace. La realtà è che fatico ad andare avanti su diverse questioni perché non le accetto. Da qui la necessità di trovare sempre la soluzione (e risposta) che più mi aggrada ché è quella più sopportabile. Paura del dolore, incapacità di voler prendersi le proprie responsabilità o che? Infantilismo? Paura di crescere sul serio all'età mia?[...]

Faccio spesso un esempio calzante fino allo sfinimento per descrivere la mia situazione odierna: io che cammino all'indietro. Cioè vado avanti ma lo faccio camminando all'indietro quindi non vedo dove vado ma tengo ben fisso con gli occhi da cosa mi sto allontanando. Basta integrare con semplicità metafore come il tempo, il dovere, l'essere responsabili e tutte quelle cose che predico da così tanto tempo da essermi stufato ed ecco che esce fuori la semplice realtà: io penso sempre al passato e vado alla cieca a cercare di costruire il mio futuro perché ho paura di quello che mi aspetta. Ho paura a costruire, ho paura a fare, ho paura a... guardare avanti.
Questo spiega perché mi crogiolo continuamente nelle esperienze passate, nel ricordo delle persone anche conosciute tanti e tanti anni fa come se sfogliassi continuamente un album di ricordi che per la cronaca manco sono del tutto piacevoli. Tale situazione porta a diverse conseguenze: la prima è che quando riprendo contatto col presente mi rendo conto che:
a) il tempo è passato
b) le persone che conoscevo continuano a vivere ed ad evolvere e questo mi crea degli scompensi di vergogna, invidia e frustrazione. Più che altro vergogna e frustrazione per quel che non ho fatto io e per il tempo che mi pare d'aver sprecato (vedi con la ex per esempio).

La soluzione è di una semplicità disarmante: iniziare a vivere, magari iniziando a guardare in avanti anche se la paura fottuta c'è. Ma come? In passato avrei risposto con un boh! Ora credo che vada sostituito con un dandosi da fare e su più fronti.
Per mia natura vorrei tutto e subito, quindi vorrei che come lo penso lo faccio per vedere subito il risultato. E invece no... mi sto accorgendo che queste sono cose che vanno prese sulla lunga distanza, a volte lunghissima quindi non è come decidere di andare al cinema all'ultimo minuto. Bisogna investire. Sì, anche qui bisogna fare un investimento su me stesso e crederci. Io che credo a me stesso. Pare un ossimoro e invece mi tocca iniziare ad incentivarmi ed a lavorare sul carattere e sulla mia cultura.
Questa signori miei la posso, a mio modo di vedere, riassumere in un unico termine: umiltà. Sì: io che ho sempre asserito di essere umile credo di doverlo diventare ad un altro livello e anche quella sto capendo che si acquisisce lavorandoci sopra. ecco perché ho deciso di intraprendere un po' di volontariato. Secondo il mio psicologo mi farebbe bene e sono della stessa opinione tanto più che sono anni che me lo dico ma ero troppo impegnato a guardarmi indietro. E l'umiltà devo anche acquisirla in altri modi: ad esempio iniziando a dirmi la verità: che ho tanto da studiare ed imparare e soprattutto che devo mettermici d'impegno per colmare le lacune. Questo che sembra banale è l'aspetto che più mi è ostico. Per anni ho pensato che dipendesse dalla mia boria (e ho appena detto di esser umile eh!) ma penso dipenda più dal terrore che mi attanaglia al pensiero di fallire. Di scoprire che non sono granché e che alla fin fine io sono inferiore agli altri. Eppure. Eppure il lavoro che ho lasciato mi ha insegnato molto sotto questo aspetto. Mi ha insegnato che le cose si imparano anche e che si possono approfondire e migliorare. Che non sono affatto così terribile come pensavo ma non vuol manco dire che sia il più figo del bigozzo (mi pare si dica così giusto? mi correggete?) ma alla fine resta sempre quella insicurezza di base che devo cancellare altrimenti a 70 anni sarò ancora come sono adesso e penso che in questo caso mi suiciderei molto prima.
Ovviamente mi sto rendendo conto che questo è un po' un post fotocopia di "palla lunga e pedalare" ma chissene, in fondo è solo un blog :)

Per stringere gira e rigira dove voglio arrivare? Rispetto a quello che ho scritto un po' di tempo fa degli obiettivi li sto delineando; voglio una stabilità emotiva migliore, voglio una vita mia e soprattutto voglio una vita mia che decida io e non che mi sballotti a destra e sinistra aspettando la manna dal cielo.
Voglio.... voglio un sacco di cose ma non voglio più stare come sto adesso: con la vergogna, l'invidia e l'idea di essere nel posto sbagliato a causa di errori fatti anche decenni prima e/o per colpa di una sfortuna o che altro.
L'idea di darmi da fare e di diventare timoniere della mia vita mi fa cambiare anche stato d'animo subitaneamente: se prima avevo i sudori freddi per una conversazione whatsup avuta prima e che poi è quella che mi ha creato lo stato d'animo di questo post, ora sono motivato a fare cose che non ho mai fatto prima come ad esempio studiare per lavoro o esame di stato. Senza fretta, senza l'angoscia di dover dimostrare nulla a nessuno. Senza pressioni insomma. Almeno per il momento.

Finita la manfrina per chi è arrivato fin qui, o leggendo tutto o saltando tutto auguro una buona pasqua.

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